Italia | 14a Biennale Architettura
PaBAAC – Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanea
Coordinamento scientifico: Nina Bassoli
Exhibition design: CZA - Cino Zucchi Architetti
Installazioni video: Studio Azzurro
Foto di Riccardo Bianchini, Inexhibit
Altre foto di Marina Caneve (vedi dida)
“Archimbuto”, ingresso al Padiglione Italia | Innesti Grafting. Foto di Marina Caneve
Innesti-Grafting | Padiglione Italiano
Il titolo del padiglione italiano, Innesti-Grafting, allude alla specificità italiana in rapporto al tema di questa biennale: una realtà che nell’ultimo secolo ha “innestato” il linguaggio della modernità nel tessuto composito e disomogeneo del territorio. Citando Cino Zucchi si tratta in qualche modo di una ‘modernità anomala’, caratterizzata dalla capacità, e dalla necessità, di interpretare e incorporare gli stati preesistenti attraverso continue metamorfosi.
La chiave di lettura del Padiglione, ovvero l’innesto, visto come filo rosso che segna l’architettura italiana degli ultimi 100 anni, è rappresentato, oltre che con la lettura dei progetti esposti, anche dalla struttura del percorso espositivo, nel quale ognuno dei quattro capitoli è messo in scena da un linguaggio specifico e con modalità proprie.
Da sinistra a destra: Barozzi/Veiga, Scuola di musica, Brunico (BZ) 2012 © Barozzi/Veiga Onsitestudio, Edificio ASL, Milano 2010 © Onsitestudio Raimondo Guidacci, Due Case, Orsara Di Puglia (FG) 2006, © Alberto Muciaccia
Schema generale del progetto di allestimento © CZA
La mostra è costituita da 4 parti principali
Expo 2015 – un laboratorio ambientale
Presenta il grande laboratorio dell’Expo 2015 mentre, nella sezione “2030 EXPOST. Tracciare futuri possibili”, alcuni giovani studi di architettura sono stati invitati a prefigurare le possibili metamorfosi dell’area dopo la conclusione della manifestazione.
Milano, laboratorio del moderno
il percorso, suddiviso da grandi pareti solide che evocano la città storica, percorre le vicende architettoniche milanesi attraverso l’analisi di alcuni casi emblematici nel processo di modernizzazione della città.
Non è vero che uno stabile sia tanto più bello quanto più metri misuri di altezza, estratto dalla “Domenica del Corriere” del 2 ottobre 1955. © CZA
Un paesaggio contemporaneo
Nello spazio oscurato sono disseminati i solidi che supportano le immagini retroilluminate dei progetti. Il percorso non segue un ordine e non c’è un’idea di evoluzione, quanto piuttosto di giustapposizione di interventi che hanno un unico denominatore comune: l’attenzione ai diversi contesti economici, territoriali, programmatici, agli specifici vincoli e alle specifiche risorse.
Paesaggi abitati: la vita si adatta agli spazi che si adattano alla vita
La mostra presenta un film, visibile stando seduti su comode sdraio gialle, che raccoglie i video girati negli spazi pubblici da persone comuni: sono video che documentano la vita nei piccoli centri storici,o nei centri commerciali, o nelle piazze; una sorta di mosaico delle varietà del paesaggio italiano e delle vite che ospita.
Il “nastro” del giardino delle Vergini, Padiglione Italia |Innesti Grafting. Foto di Marina Caneve
Testo e fotografie di inexhibit
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