Londra – l”Ottavo Continente’ di Luzinterruptus a Trafalgar Square

Londra | l'”Ottavo Continente” a Trafalgar Square – un’installazione di Luzinterruptus

E’ stata messa in scena a Londra, nell’ambito del festival “Lumiere London 2016” che si è svolto fra il 14 e il 17 gennaio scorso, l’ultima performance di Luzinterruptus.

Il collettivo spagnolo ci sorprende da anni con le sue provocatorie installazioni site specific capaci di richiamare l’attenzione del pubblico su grandi questioni politiche e di interesse comune: le violazioni della libertà di opinione, la crescente cultura consumistica, l’inquinamento e lo spreco di risorse naturali, in particolare dell’acqua.

E’ proprio a quest’ultimo tema che è stata dedicata la loro ultima impresa londinese, una riedizione a scala urbana del progetto “plastic island”, nato con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi sulla questione del cosiddetto “ottavo continente”, l’incredibile – ma purtroppo vera – isola formata da rifiuti, per l’80 % plastica, che si muove lentamente nell’ Oceano Pacifico, anche nota come Great Pacific Garbage Patch.

Scrivono i progettisti : “… i Governi rimangono inattivi di fronte a questa situazione, sia per disinteresse che per incapacità di risolvere questo problema.
Essi stanno permettendo a quest’enorme massa di 4 milioni di tonnellate di plastica, circa 22,2 mila chilometri (13,794 mila miglia) di superficie irregolare che si estende fino a 30 metri ( 98 piedi) di profondità sotto la superficie dell’acqua, di distruggere la maggior parte del fauna marina della zona  trasformando l’ecosistema”.

La cifra distintiva che rende inconfondibile il lavoro di Luzinterruptus è l’uso della luce, che nelle loro installazioni, realizzate quasi sempre in ambito urbano e della durata media di poche ore, assume un ruolo comunicativo e simbolico.
In quest’ ultimo progetto, particolarmente importante perché è stato realizzato in uno spazio pubblico molto noto e frequentato, una delle due grandi fontane di Trafalgar Square è stata completamente trasformata con l’inserimento di un anello luminoso riempito con migliaia di bottiglie di plastica galleggianti.

Dalla relazione di Luzinterruptus :
“Inizialmente abbiamo pensato di riempire le fontane con bottiglie riciclate che dovevano essere illuminate dall’impianto esistente; questa sarebbe stata una soluzione a basso costo e senza difficoltà tecniche, ma, essendo un spazio così emblematico la scelta avrebbe portato a problemi tecnici, così, alla fine, abbiamo deciso di costruire una struttura ad anello auto-illuminata che potesse contenere le bottiglie rendendole in tal modo inaccessibili al pubblico. Ci sono volute 13.000 bottiglie di plastica riciclate, molti delle quali sono state accuratamente pulite, poiché erano state recuperate dai contenitori della spazzatura, e chiuse dai tappi perchè potessero galleggiare. Siamo stati in grado di riempire la prima fontana con tutto questo materiale. Per la seconda fontana abbiamo chiesto ai visitatori di portarci le loro bottiglie, tuttavia non siamo riusciti a raccoglierne abbastanza, così abbiamo lasciato la struttura illuminata ma vuota. Non ci importava troppo e abbiamo anche trovato questo vuoto appropriato…”

Al termine dell’installazione le bottiglie sono state recuperate e riportate ai centri di raccolta della plastica per poter essere riciclate.

Immagini gentilmente concesse da Luzinterruptus https://www.luzinterruptus.com/