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Padiglione del Giappone | 15° Biennale di Architettura di Venezia

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    Il padiglione giapponese ai Giardini di Castello. Foto © Inexhibit, 2016

    EN: art of nexus. Il padiglione giapponese alla biennale di Architettura di Venezia 2016

    A differenza di altre edizioni più concettuali, la mostra del Padiglione giapponese per la biennale di Architettura di Venezia 2016, si focalizza sull’architettura realizzata.
    Curata da Yoshiyuki Yamana, della Tokyo University of Science, la mostra espone progetti, molti dei quali relativi ad edifici abitativi, che nell’insieme illustrano le relazioni fra l’architettura e i cambiamenti ai quali è stata sottoposta la società giapponese contemporanea.

    Lo spazio di sosta allestito al piano terra del padiglione giapponese. Foto © Inexhibit, 2016

    Il punto di partenza su cui si innesta la mostra è il panorama socio-economico giapponese, caratterizzato da contraddizioni che stanno modificando la società fin dai primi anni 2000: un tasso di disoccupazione in crescita – che colpisce soprattutto i giovani – il conseguente aumento delle disuguaglianze sociali e in generale una disillusione diffusa che ha sostituito la visione ottimistica del futuro che aveva caratterizzato un paese in crescita per almeno quattro decenni a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale.

    Tuttavia, tale situazione problematica invita a trovare nuovi approcci nel rapporto tra le persone, e tra le persone e l’architettura. Da qui, il curatore ha scelto di presentare il lavoro di una nuova generazione di architetti giapponesi impegnati ad esplorare come l’architettura possa essere uno strumento per ricreare una rete sociale basata sulla solidarietà, e che si oppongono ai diktat di un neoliberismo intransigente e dominante. Un neoliberismo che molti giapponesi ormai identificano con gli eventi drammatici come Fukushima, il disastro nucleare del 2011.

    Tutti i progetti presentati si rifanno a principi di condivisione di valori, risorse e stili di vita, come alternativa possibile ad un l’approccio egoistico alla vita incoraggiato dalla competizione sociale.  EN (縁) che dà il titolo alla mostra, è infatti  una parola giapponese che esprime i concetti di “relazione” e di “opportunità”.

    Progettisti in mostra
    mnm (Mio Tsuneyama), ondesign (Osamu Nishida), Erika Nakagawa, Naruse Inokuma Architects (Jun Inokuma, Yuri Naruse), Naka Architects’ Studio (Toshiharu Naka, Yuri Uno), Nousaku Architects (Fuminori Nousaku, Junpei Nousaku), miCo. (Mizuki Imamura, Isao Shinohara), Levi Architecture (Jun Nakagawa), Shingo Masuda+Katsuhisa Otsubo Architects (Shingo Masuda, Katsuhisa Otsubo), Koji Aoki Architects(Koji Aoki), 403architecture [dajiba] (Takuma Tsuji, Takeshi Hashimoto, Toru Yada), BUS (Satoru Ito, Kosuke Bando, Issei Suma), dot architects (Toshikatsu Ienari, Takeshi Shakushiro, Wataru Doi)

    Mizuki Imamura, Isao Shinohara, Case a Komazawa Park

    dot architects, Umaki Park

    Naka Architects, Appartamenti con piccolo ristorante.

    Osamu Nishida, Erika Nakagawa. Appartamenti Yokohama.

    Nousaku Architects, Foresteria (casa per ospiti) a Takaoka

    15A House, Levi Architecture

    Foto © Inexhibit, 2016

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