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15° Biennale di Architettura di Venezia | Padiglione dell’Irlanda

  • Ireland pavilion Losing my Mind 15th Venice architecture biennale inexhibit 04

    Vista dell’installazione “Losing myself”. Padiglione dell’Irlanda all’Arsenale. Foto © Inexhibit, 2016

    Losing Myself
    Il Padiglione dell’Irlanda alla 15° Biennale di Architettura di Venezia 2016.

    Per la Biennale di Architettura di Venezia 2016, il Padiglione dell’Irlanda, allestito all’ Arsenale, presenta un’interessante installazione che restituisce l’esperienza maturata da Niall McLaughlin e Yeoryia Manolopoulou nel corso della progettazione dell’ Alzheimer’s Respite Centre di Dublino.

    Yeoryia Manolopoulou e Niall McLaughlin.

    Alzheimer’s Respite Centre, Dublino: Vista della “Quiet Room” © Nick Kane, 2011

    Disegno dell’ Alzheimer’s Respite Centre © Níall McLaughlin Architects, 2010

    Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza, che degrada progressivamente le connessioni sinaptiche del cervello, portando alla perdita delle facoltà che permettono di orientare le persone nello spazio.
    L’installazione alla Biennale – parte di un progetto più complesso intitolato appunto Losing Myself, che comprende anche un sito web consiste in una serie di registrazioni audio e in proiezioni video che rimandano versioni differenti della pianta dell’edificio del Alzheimer’s Respite Centre. Ma queste piante sono molto diverse dalle rappresentazioni unitarie e coerenti alle quali siamo abituati.

    “Losing myself”, vista dell’installazione allestita all’Arsenale © Inexhibit, 2016

    I progettisti hanno infatti  provato a capire come i pazienti affetti da demenza percepiscono l’edificio nel quale abitano e nel quale si muovono. Dato che la percezione dello spazio di queste persone è limitata al loro immediato intorno, la loro esperienza  non è unitaria ma frammentata e legata a singoli episodi.
    Al contrario dei progettisti, che procedono usualmente organizzando gli spazi secondo schemi coerenti, i pazienti: “non possono sintetizzare la loro esperienza per creare un modello stabile del loro ambiente; questo produce un mondo frammentato” (dalla relazione dei curatori). Inoltre, le persone affette da Alzheimer mantengono memoria di accadimenti lontani nel tempo, e spesso riempiono i vuoti delle loro ricostruzioni spaziali con episodi e con immagini ripescate dalla memoria a lungo termine, creando così racconti confusi, formati da più rappresentazioni sovrapposte.

    Losing myself. Foto © Inexhibit, 2016

    Disegnando questi racconti frammentati, Niall McLaughlin Architects e Yeoryia Manolopoulou hanno costruito un mosaico di 16 proiezioni video, ognuna delle quali riproduce una interpretazione diversa della pianta dell’edificio, come se fosse visto da ognuno dei pazienti.

    Inevitabilmente, l’installazione Losing Myself apre una riflessione sulla percezione dello spazio e sui codici di rappresentazione dell’architettura, che ci restituiscono processi logici, coerenti e unitari.

    Polyphony (frame da video), 2016

    Sovrapposizione di disegni © Yeoryia Manolopoulou e Níall McLaughlin, 2016

    Losing myself, Foto © Inexhibit, 2016

    Losing Myself  è una collaborazione fra Niall McLaughlin Architects e Yeoryia Manolopoulou di AY Architects

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