Site icon Inexhibit

15° Biennale di Architettura di Venezia | ll geode “alieno” di Christian Kerez

  • Swiss pavilion Venice Architecture Biennale 2016 Christian Kerez Incidental Space Inexhibit 10

    Vista del cortile interno del padiglione svizzero ai Giardini di Castello, Venezia.
    Foto © Inexhibit 2016

    15° Biennale di Architettura. Il padiglione svizzero
    Il geode “alieno”di Christian Kerez celebra la libertà delle forme in architettura.

    Tutta l’architettura ama mettersi in mostra. Le mostre non sono semplicemente spazi per la visualizzazione dell’ architettura, sono spazi per l’ incubazione di nuove forme e di nuovi modi di pensare l’architettura. (Beatriz Colomina)

    Per la 15° Biennale di Architettura di Venezia, il padiglione svizzero è stato invaso da una strana creatura che si può non solo vedere ma anche sperimentare. Si tratta di un opera concettuale ma allo stesso tempo molto concreta, un luogo in forma di grande geode sviluppato da Christian Kerez – architetto e professore alla ETH University di Zurigo – in collaborazione con i suoi studenti e con Sandra Oehy, curatrice delle mostre della Svizzera per questa biennale.

    Intitolato “Incidental Space” il progetto ha origine da un riflessione di Christian Kerez: “Anche se, tecnologicamente parlando, oggi molto più che in passato è possibile realizzare tutto, in questi ultimi anni la creatività degli architetti è stata frenata da un enorme mole di norme e regolamenti “.

    Pertanto, quando gli è stato commissionato di progettare la mostra nel Padiglione della Svizzera ai Giardini, Kerez ha deciso di puntare sulla sperimentazione, e di sfruttare al massimo la libertà concessa da una mostra di architettura, fuori dalle costrizioni della pratica professionale quotidiana.

    “Incidental Space” il Padiglione svizzero per la 15° Biennale di Architettura di Venezia.
    Foto © Inexhibit, 2016

    L’idea alla base di “Incidental space” è vedere come e quanto possono essere spinti i confini dell’architettura. Il risultato è un “antro” artificiale autosufficiente, che non assomiglia e non rimanda a nessun edificio o tipologia strutturata, che rivela al suo interno uno spazio sorprendentemente grande e articolato.

    Se la struttura non sembra essere basata su un insieme di regole architettoniche, tuttavia è stata sviluppata attraverso un lungo e accurato processo formale e tecnico.

    L’edificio è stato inizialmente studiato da Kerez e dai suoi studenti all’ETH attraverso un modello in scala realizzato manualmente con carta, sabbia, cera e gesso. Dopo questa fase il modello è stato sezionato, scannerizzato e scalato digitalmente per realizzare 250 forme – prodotte a seconda dei casi con stampanti 3D e con frese CNC che sono state poi spruzzate con cemento fibro-rinforzato.
    Le 250 parti sono state spedite a Venezia e assemblate sul posto.

    “Incidental Space” il Padiglione svizzero per la 15° Biennale di Architettura di Venezia.
    Foto © Inexhibit, 2016

    Exit mobile version