Amsterdam | Il nuovo Rijksmuseum di Cruz y Ortiz Arquitectos – p. 1

Vista estena del Rijksmuseum, photo di John Lewis Marshall.

Il Rijksmuseum del 21° secolo | Cruz y Ortiz Arquitectos

Il 13 aprile 2013 il Rijksmuseum ha riaperto i battenti completamente rinnovato dopo dieci anni di interventi di restauro, riqualificazione ed espansione dei suoi spazi.
Nel 2000 l’edificio neogotico che lo ospita – progettato dall’architetto olandese Pierre Cuypers nel tardo 19 ° secolo – è stato chiuso e, a seguito di un concorso internazionale, lo studio spagnolo Cruz y Ortiz Arquitectos è stato incaricato di progettare il nuovo Rijksmuseum, in collaborazione con l’architetto francese Jean-Michel Wilmotte per il disegno degli arredi, e con lo studio olandese Van Hoogevest Architecten per il restauro dell’apparato decorativo storico.

Il progetto di riqualificazione nel suo complesso ha riguardato la realizzazione di due nuovi edifici, l’Asian Pavilion e l’Atelier building, il progetto del nuovo ingresso, Atrium e la realizzazione della Philips Wing, una nuova sezione espositiva ricavata all’interno degli spazi esistenti. Grazie a Cruz y Ortiz, Inexhibit presenta l’intero progetto di rinnovamento del Rijksmuseum. Data la complessità e la rilevanza del progetto l’articolo è in due parti: la prima presenta l’Atrium e l’Asian Pavilion mentre  la seconda sarà dedicata alla Philips Wing e all’Atelier building.

Rijksmuseum – l’ Atrium
L’Atrium è l’ ampio spazio d’ ingresso creato per i visitatori del Rijksmuseum, ricavato dalla copertura di due cortili interni al complesso, tra loro collegati da un tunnel collocato sotto l’ accesso principale.  Delimitato dai fronti in mattoni degli edifici preesistenti disegnati da Cuypers, lo spazio sorprendente concepito da Cruz y Ortiz è un dialogo fra l’imponente architettura neogotica del palazzo e gli elementi contemporanei che formano il sistema delle coperture e le nuove strutture di servizio e di allestimento.

Le imponenti facciate in mattoni dell’edificio storico sono bilanciate dalla leggerezza visiva della struttura che forma le coperture in acciaio e vetro dei cortili, dai due giganteschi chandeliers  che dominano l’atrio e dai colori chiari del pavimento in pietra grigia e dei rivestimenti.
I chandeliers (lampadari) giocano un ruolo raffinato e complesso nell’ambito del grande atrio: percettivamente “riscalano” l’altezza eccessiva degli ambienti, svolgono un ruolo di correzione acustica, smorzando i rumori grazie all’adozione di materiali fonoassorbenti, sono il supporto per il sistema di illuminazione artificiale e contemporaneamente filtrano la luce naturale che penetra attraverso la copertura vetrata.
Al  progetto dell’ atrio è anche legata la realizzazione di nuovi servizi al pubblico,  come l’ auditorium, un negozio, il Grand Cafe, nuovi desk per  biglietteria e  informazioni  e il guardaroba.

L’Asian Pavilion
Il Rijksmuseum è noto per essere un’istituzione dedicata alla storia culturale e artistica dell’Olanda, tuttavia il museo possiede anche una notevole collezione di arte asiatica: cinese, indiana, indonesiana, giapponese, vietnamita e tailandese, composta da opere e oggetti risalenti al 2000 aC. Data la specificità e l’eterogeneità di queste collezioni, l’esposizione degli oggetti all’interno delle  gallerie del museo è sempre stata un punto critico, sia sul piano scientifico che sul piano comunicativo; per questa ragione il progetto di riqualificazione del Rijksmuseum ha incluso la creazione dell’Asian Pavilion, una nuova sede espositiva indipendente pensata appositamente per accogliere le collezioni di arte asiatica.

Il padiglione progettato da Cruz Y Ortiz è un piccolo edificio sviluppato su due piani, con una superficie totale di circa 1.000 metri quadrati, collocato all’interno del giardino del museo, a sud del fabbricato principale e ad esso collegato da un passaggio sotterraneo.

I progettisti hanno risolto il difficile tema del rapporto con il complesso monumentale adiacente attraverso il disegno di un volume chiaro rivestito in pietra, caratterizzato da ampie aperture vetrate, che sembra galleggiare sullo specchio d’acqua che lo circonda, assimilando l’edificio ad un’opera d’arte contemporanea posata nel cortile.

Tutti i  disegni e le immagini sono state gentilmente fornite da Cruz y Ortiz Arquitectos.
https://www.cruzyortiz.com/

Il progetto per il nuovo Rijksmuseum è stato candidato e selezionato nella rosa dei 40 finalisti del Mies Arch European Union Prize, 2015.

Prosegui per la seconda parte dell’articolo sull’architettura nel nuovo Rijksmuseum