Biennale di Architettura Venezia 2016 | Germania
La Biennale di Venezia
Commissario generale: Peter Cachola Schmal, Director DAM
Curatore: Oliver Elser, Curator DAM
progetto di allestimento: Something Fantastic
Foto: Inexhibit + altri, vedi le didascalie.
Making Heimat. Germany, Arrival Country.
Padiglione della Germania, 15° Biennale di Architettura di Venezia – La Biennale di Venezia 2016. Foto © Felix Torkar.
Making Heimat. Germany, Arrival Country
Padiglione della Germania |15° Biennale di Architettura di Venezia
Quattro grandi nuove aperture sottolineate da cornici in acciaio hanno trasformato il padiglione tedesco per questa 15° biennale di Architettura di Venezia.
Il risultato dell’intervento è un padiglione aperto, che non chiude neanche la notte, uno spazio metafora di una Nazione che è, in Europa, il paese con il più alto numero di immigrati e che nel 2015 ha accolto oltre un milione di rifugiati.
Making Heimat. Germany, Arrival Country.
Padiglione della Germania, 15° Biennale di Architettura di Venezia – La Biennale di Venezia 2016. Foto © Kirsten Bucher.
Curato dal Deutsches Architekturmuseum di Francoforte (DAM), “Making Heimat. Germany, Arrival Country” indaga su alcune fondamentali questioni: quali sfide devono affrontare le città che sono punto di arrivo di profughi e migranti? Quali sono le condizioni che devono essere soddisfatte affinché i nuovi arrivati diventino cittadini davvero integrati? Qual’è il ruolo degli architetti e degli urbanisti in questo delicato processo?
Making Heimat. Germany, Arrival Country.
Padiglione della Germania, 15° Biennale di Architettura di Venezia – La Biennale di Venezia 2016. Foto © Inexhibit 2016
DAM, in collaborazione con Doug Saunders, giornalista canadese autore del bestseller Arrival Country, ha coniato le 8 tesi delle Arrival City, ovvero le condizioni architettoniche e urbanistiche che devono essere rispettate per agevolare un’ integrazione compiuta e per far sì che si costruisca il concetto espresso dalla parola “Heimat”, che nella lingua tedesca significa appunto “sentirsi a casa propria”.
Gerstberger Architekten GmbH, Munich / LiWood, Monaco.
Sistemazione dei rifugiati a Monaco. Assemblaggio di moduli abitativi/ Foto: © Michael Heinrich
Jan Schabert (günther & schabert Architekten), Monaco
Light-frame construction hall emergency program, Monaco.
Light-frame hall, interno / Photo: © Michael Heinrich.
Le città di arrivo dei migranti necessitano di abitazioni a basso costo, in quartieri in cui sia permessa una mescolanza di abitazioni e spazi per il lavoro – attività commerciali o artigianali – quartieri che devono offrire buone scuole ed essere collegati da una rete di trasporti pubblici.
Le otto tesi riassumono in breve queste condizioni: la Arrival City è una città nella città, la Arrival City è economica, la Arrival City è raggiungibile e offre opportunità di lavoro, la Arrival City è informale, la Arrival City si costruisce da sola, la Arrival City è al piano terra, la Arrival City è un network di migranti, la Arrival City ha bisogno delle migliori scuole.
u3ba Arge camilo hernandez urban 3 + Harald Baumann, baumannarchitects, Stuttgart. Appartamenti per rifugiati e senzatetto, Ostfildern
Vista esterna. Foto: © Markus Guhl.
trapp wagner Architekten und Ingenieure, Sistemazione per rifugiati a Hünfeld / Foto: © Dr. Michael Fladung.
I principi di integrazione esposti nella mostra sono uno dei termini di “Making Heimat”, insieme ad altri due importanti elementi. Il primo è costituito dal sito internet www.makingheimat.de, una vera e propria banca dati consultabile liberamente nella quale sono raccolti tutti i materiali della ricerca, compresi molti progetti di edilizia, già realizzati, per la sistemazione dei migranti, il secondo, altrettanto importante, è la metamorfosi operata sul padiglione tedesco.
Making Heimat. Germany, Arrival Country.
Padiglione della Germania, 15° Biennale di Architettura di Venezia – La Biennale di Venezia 2016. Foto © Inexhibit 2016
Concepito come un luogo aperto – molto lontano dalla sua anima severa ed ermetica – il padiglione è stato allestito dallo studio Something Fantastic secondo un estetica che esprime compiutamente il carattere di temporaneità e di efficienza delle strutture di prima accoglienza: lunghi tavoli sono stati realizzati con i mattoni con cui saranno richiuse le 4 porte di ingresso al termine della biennale, la grafica a parete, grande e colorata, riporta dati e numeri sui flussi migratori verso la Germania e accompagna l’esposizione dei progetti esposti, le sedie sono disposte nello spazio all’interno e all’esterno del padiglione per sostare, leggere o lavorare approfittando di connessione internet e prese elettriche: una sorta di “Arrival City” veneziana.
Making Heimat. Germany, Arrival Country.
Padiglione della Germania, 15° Biennale di Architettura di Venezia – La Biennale di Venezia 2016. Foto © Kirsten Bucher
Making Heimat. Germany, Arrival Country.
Padiglione della Germania, 15° Biennale di Architettura di Venezia – La Biennale di Venezia 2016. Foto © Inexhibit 2016
Insieme all’Arsenale, i Giardini di Castello sono la sede espositiva della Biennale di Venezia e ogni anno ospitano la Biennale d’Arte o di Architettura
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