Burano, tutti i colori della laguna
Un’immagine del centro storico di Burano. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit
Partendo da Fondamente Nuove, dopo circa 40 minuti di vaporetto si raggiunge Burano, una delle isole a nord est della laguna di Venezia, formata da quattro isole separate da tre canali interni. Sicuramente fra le più note delle circa settanta isole conosciute – alcune sono scomparse, altre sono da tempo abbandonate, altre ancora piccolissime terre senza nome che emergono dal mare – Burano è parte di un mondo sorprendente, capace di riportarci alle origini della vita della laguna.
Già all’arrivo, scorgendola dal mare, si capisce che l’isola è diversa dalle altre. Quello che si vede è l’incredibile palette dei colori che rivestono le case e i muri di recinzione: rosso pompeiano, cadmio e magenta, giallo limone e terra di Siena, blu cobalto, oltremare e blu notte, verde zinco, oliva e smeraldo si rincorrono in accostamenti improbabili e sfrontati.
Colori saturi che sembrano usciti da un libro di fiabe per bambini e che invece sono lì, da sempre, a brillare sotto il sole e a specchiarsi nell’acqua dei canali moltiplicandone l’effetto all’infinito.
Non è chiara la ragione di questa esplosione cromatica – forse dovuta alla necessità dei pescatori di scorgere la propria abitazione da lontano nelle notti buie e nebbiose – quello che sappiamo è che questa identità è oggi tutelata e valorizzata.
Terra di pescatori e di artigiani merlettai, la Burano di oggi (che conta circa duemilatrecento anime) vive soprattutto di turismo. Se il carattere più autentico di Venezia è percepibile camminando nelle calli silenziose e lontane dai percorsi più battuti, nel caso di Burano il fascino dell’isola si amplifica percorrendo la fascia di margine. Qui, gli scorci che si aprono ogni tanto fra le cortine di case, lasciano correre lo sguardo su un paesaggio diverso, che si contrappone alla regolarità delle calli principali – dove le facciate si allineano mostrando la facciata urbana di Burano – e rivela invece il suo volto più indefinito e inafferrabile, fatto di prati, di canneti e di orti che si sciolgono nelle acque del mare.
Stretti passaggi si aprono sulla “cintura verde” che incorona l’area urbana di Burano, con la Laguna di Venezia a fare da sfondo.
Una vista di Piazza Baldassarre Galuppi con il suo pozzo settecentesco.
L’incrocio di due canali nel cuore di Burano.
Galleria fotografica
Un’immagine del centro del paese con il campanile della chiesa San Martino sulla destra.
Il Museo del Merletto è dedicato alla storia, lunga mezzo millennio, della tradizionale manifattura dei merletti per cui l’isola è famosa.
Il dehors di un piccolo bar affacciato sul litorale dell’isola.
Burano è circondata da una sorta di cintura verde formata da prati, orti e canneti (e abitata da gatti).
Nonostante sia una delle principali mete turistiche nella Laguna di Venezia, Burano mantiene ancora un carattere domestico e rilassato, tanto che non è raro vedere degli stendiabiti “fai da te” in legno e corda installati in stradine e piazzette davanti alle porte delle abitazioni.
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