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Chicago Horizon, il padiglione in XLam di Ultramoderne

  • Chicago Horizon CLT timber pavilion Ultramoderne 03

    Il padiglione Chicago Horizon al tramonto; foto Chicago Architecture Biennial / Tom Harris, 2015

    Progettato dallo studio americano Ultramoderne (guidato da Aaron Forrest e Yasmin Vobis) in occasione della Biennale di Architettura di Chicago 2015, Chicago Horizon è un padiglione in legno che è diventato un vero e proprio landmark architettonico sulle rive del lago Michigan.

    Chicago Horizon’ di Ultramoderne è stato il progetto vincitore di un concorso organizzato da CAB per un padiglione multifunzionale a basso costo da collocare all’interno di Museum Campus, un parco situato nel cuore di Chicago affacciato sul Lago Michigan.
    Nel progettare il padiglione, gli architetti hanno combinato riferimenti ai maestri dell’architettura e del design – tra cui Mies van der Rohe e gli Eames – con un uso innovativo del Cross Laminated Timber (meglio noto in Italia come X-Lam) uno tra i prodotti più interessanti nel campo dei legni tecnologici strutturali.

    Ispirati da due sperimentazioni realizzate a Chicago – da un lato le ricerche di Mies van der Rohe sulle geometrie piane e dall’altro quelle sulle dimensioni relative che gli Eames hanno espresso nel loro cortometraggio “Potenze di dieci” – abbiamo disegnato un tetto quadrato di 17 metri di lato con la massima luce libera possibile: una fusione tra il razionalismo Miesiano e un’ottimismo pratico tipicamente americano. (…) Il tetto è realizzato in X-Lam, un nuovo tipo di legno strutturale che sequestra anidride carbonica all’interno delle sue fibre. Il solo tetto compensa più che abbondantemente le emissioni causate da tutti gli altri materiali utilizzati nel progetto.” (dalla descrizione del progetto di Ultramoderne)

    Con una superficie complessiva di 289 metri quadrati, il padiglione è formato da un tetto coperto in ghiaia spesso circa 21 centimetri – realizzato con 14 strati incollati di legno massiccio – sostenuto da 13 pilastri in legno lamellare, ognuno dei quali è collegato alla copertura alla fondazione attraverso piastre in acciaio poste al entrambe le estremità. Ogni pilastro è ruotato in pianta secondo uno schema radiale, sia per creare uno spazio visivamente dinamico che per meglio rispondere alle sollecitazioni laterali. Il costo di costruzione del padiglione non è stato rivelato ufficialmente, ma si stima sia stato nell’ordine dei 300.000 dollari.

    Chicago Horizon, pianta e possibili configurazioni funzionali; immagini di Ultramoderne.

    Chicago Horizon è stato progettato per contenere una piccola biblioteca (ora convertita in un chiosco bar) e una piattaforma panoramica, oltre che come spazio per spettacoli ed eventi. Salendo una scala i visitatori “emergono” sopra il tetto attraverso un’apertura; così facendo, il tetto diventa un belvedere che “sottolinea” la vista della città in tutte le direzioni come un orizzonte artificiale (da cui il nome del padiglione).

    Foto Chicago Architecture Biennial / Tom Harris, 2015 

    Il padiglione di Ultramoderne è considerato una notevole dimostrazione delle possibilità della tecnologia X-Lam. Più che il suo tecnicamente ammirevole tetto ligneo, in questo progetto quello che colpisce maggiormente è come gli architetti (e i loro strutturisti) siano stati capaci di rendere la leggerezza della copertura. Questo effetto è stato reso possibile lavorando sulla forma dei  pilastri, dando agli stessi un orientamento sempre differente; in questo senso il Chicago Horizon è un oggetto architettonico profondamente “miesiano”.

    Photo courtesy of Chicago Architecture Biennial / Tom Harris, 2015.

     

     

     

     

     

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