“Giro Giro Tondo”. A Milano la 10°edizione del Triennale Design Museum
Triennale Design Museum
Giro Giro Tondo. Design for Children
1 Aprile 2017/18 Febbraio 2018
“Giro Giro Tondo. Design for Children”
Alla triennale di Milano la 10° edizione del Triennale Design Museum
Ogni anno, dal 2007, Triennale Design Museum racconta il design italiano attraverso una mostra che affronta di volta in volta tematiche differenti e letture inedite della disciplina.
Il 31 marzo siamo stati alla presentazione per la stampa di “Giro Giro Tondo. Design for Children”, la mostra allestita alla Triennale di Milano che segna la 10°edizione del Triennale Design Museum. Ideata e diretta da Silvana Annicchiarico, “Giro Giro Tondo” è un’immersione nel mondo dell’infanzia vista attraverso i giochi, i mobili, i libri, l’architettura e le animazioni progettati e pensati per i bambini, lungo un arco temporale che abbraccia il ‘900.
Una mostra dagli obiettivi ambiziosi, che intende “intrecciare la storia del design italiano con la storia dei bambini in Italia” (Silvana Annicchiarico), affidata a un nutrito gruppo di curatori, con la direzione artistica e il progetto dell’allestimento di Stefano Giovannoni.
La mostra è articolata per temi e sviluppata in cinque sezioni principali: “Arredi” curata da Maria Paola Maino; “Giochi” curata da Luca Fois e Renato Ocone; “Architetture” curata da Fulvio Irace; “Segni” dedicata alla grafica curata da Pietro Corraini e “Animazioni” curata da Maurizio Nichetti. Tra le sezioni portanti sono inoltre inseriti alcuni approfondimenti: due dedicati rispettivamente a Bruno Munari e Riccardo Dalisi, uno di taglio pedagogico intitolato alle figure dei “Maestri” e uno alle molte rappresentazioni e interpretazioni di Pinocchio.
“Giro Giro Tondo” si apre con una versione ingigantita di “Quadratino”, il personaggio disegnato da Antonio Rubino nel lontano 1910, che funge da “porta” di ingresso alla mostra .
La prima sala, la cosiddetta “Ouverture” è un’installazione immersiva, che affida alle pareti specchianti e agli oggetti “fuori scala” immersi nella semioscurità, il compito di realizzare un’atmosfera onirica ispirata ad “Alice nel paese delle meraviglie”. Operazione in sostanza riuscita – a parte l’intento scopertamente autocelebrativo del direttore artistico, che fra le grandi riproduzioni ne inserisce almeno tre disegnate da sé medesimo – senonché, il mood abilmente creato nella sala d’ingresso rende evidente il calo di tono che si avverte nel resto del percorso.
Giro Giro Tondo. Design for Children: vista della “Ouverture”, foto (c) Inexhibit.
Usciti dalla prima sala infatti, l’atmosfera magica si spezza, rivelando uno spazio indistinto, troppo denso di cose, e forse anche di troppi temi che non hanno il “respiro” necessario per essere sviluppati e comunicati. I banchi di scuola, le giostre in miniatura, le seggioline, le carrozzelle e le lavagne di inizio secolo scorso, che costituiscono buona parte della sezione sugli arredi, sono ammassate su un’isola centrale sopraelevata, ricoperta da un materiale antiurto verde che corre per tutto il percorso della mostra immergendo gli oggetti in una luce fredda e un pò monotona.
Giro Giro Tondo. Design for Children: viste delle sezioni “Arredi” e “Giochi” che aprono il percorso della mostra (c) Inexhibit.
Dopo le sezioni “Arredi” e “Giochi”, quella sull’architettura, curata da Fulvio Irace, è un interessante racconto per immagini sull’architettura per i bambini. Allestito in uno spazio dedicato, il racconto mette in luce gli step più significativi che hanno segnato la progressiva evoluzione di modelli di architetture per l’infanzia (in particolare scuole e colonie estive), attraverso il contributo di architetti e pedagogisti. Un iter che ha portato al riconoscimento dell’infanzia come status e della scuola come spazio privilegiato che ne favorisce lo sviluppo e l’autonomia.
Giro Giro Tondo. Design for Children: la sezione “Architettura” curata da Fulvio Irace.
Foto (c) Inexhibit.
La mostra prosegue poi con le sezioni dedicate alla grafica – concepita come un’area di consultazione libera – all’ animazione, il cui spazio è definito da una grande balena rosa e ad alcuni approfondimenti. Fra questi, segnaliamo i due focus dedicati rispettivamente al lavoro del grande Bruno Munari – sono esposti giochi, grafiche, libri e mobili, fra cui il mitico “Abitacolo” del 1971 – e a Riccardo Dalisi, con i personaggi visionari realizzati nel corso dei laboratori di strada svolti con i bambini del quartiere Traiano di Napoli negli anni ’70.
Giro Giro Tondo. Design for Children. Sopra: Le sezioni “Segni” curata da Pietro Corraini (graphic design) e “Animazioni” curata da Maurizio Nichetti. Sotto: la sezione dedicata al lavoro di Bruno Munari. Foto (c) Inexhibit.
Giro Giro Tondo. Design for Children: l’ultima sala è concepita come uno spazio per il gioco e per i laboratori.
Giro Giro Tondo. Design for Children
1 Aprile 2017 / 18 Febbraio 2018
Triennale Design Museum
Viale Alemagna n° 6, Milano
www.triennale.org
Giro Giro Tondo. Design for Children. (c) Inexhibit
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