Una pubblicità d’epoca dei microcomputer prodotti dalla Holborn.
Un ringraziamento speciale a Roland Huisman, creatore del Technisch Museum, (https://technischmuseum.nl/), per il suo prezioso contributo e per aver fornito la maggior parte delle foto utilizzate in questo articolo.
Gli antenati: il design del computer Holborn 9100 (1981)
Se vi state chiedendo a cosa, negli anni Settanta, un computer “del futuro” dovesse assomigliare, questo sconosciuto PC olandese può darvi una risposta: doveva essere un oggetto che vi sareste aspettati di trovare nella stazione orbitale di 2001: Odissea nello Spazio.
Una foto pubblicitaria dell’Holborn modello 6500.
Introdotto sul mercato nel 1981, il modello 9100 era prodotto da Holborn, una piccola azienda di computer con sede nella cittadina di Enschede, in Olanda. Il nome della ditta era, in effetti, una contrazione di Born in Holland: Nato in Olanda.
Sviluppato tecnicamente da Hans Polak e da Henny Beavers e progettato dal punto di vista estetico-ergonomico dallo studio di design Vos, il sistema era costituito da una console monoblocco che comprendeva tastiera e monitor e da una massiccia scatola esterna che conteneva due unità floppy da otto pollici (con l’opzione di un disco fisso da 30 MB, venduto a parte).
Non c’è dubbio che la caratteristica distintiva dell’Holborn 9100 fosse il suo monitor da 12 pollici a forma di periscopio, che si protendeva dalla base verso il suo utilizzatore.
La versione più accessoriata del computer includeva anche una penna ottica che poteva essere usata, in combinazione col tubo catodico del monitor, come dispositivo di input (il mouse non era ancora commercialmente disponibile all’epoca).
Da un punto di vista tecnico, il 9100 era basato su un processore Zilog Z80A ed era fornito con 72 Kilobyte di RAM (espandibili a 220 KB). I computer Holborn venivano venduti con due possibili sistemi operativi: un classico CP/M ed un sistema proprietario, chiamato Hosborn OS.
Una foto pubblicitaria dell’Holborn modello 9100; si nota anche l’unità esterna per le memorie di massa, che conteneva due unità floppy da 8” e l’hard disk opzionale da 30 MB.
Prima di produrre computer, la Holborn realizzava terminali Beehive di cui, in questo bel disegno, potete vedere la gamma completa. Il loro case venne poi adattato per creare il modello 9100.
Il design dell’Holborn era decisamente differente da quello spigoloso in voga nei compuer dell’espoca, come ad esempio il Commodore PET 2001. In genere, l’estetica dei computer Holborn è debitrice al miglior design di oggetti e arredi in materiale plastico progettati negli anni ‘5o e ’60, si pensi ad esempio alla sedia Tulip di Eero Saarinen o alla Panton Chair prodotta da Vitra. Non a caso, il contenitore del 9100 era quasi interamente composto da un unico guscio di plastica bianca termo-formata.
Molti, me incluso, hanno visto una qualche somiglianza tra l’involucro vagamente antropomorfo del 9100 e la forma della testa dell’alieno cinematografico E.T., ma il computer olandese era stato disegnato vari anni prima dell’uscita del film di Spielberg, (1982); penso dunque che si tratti di una pura coincidenza.
L’azienda produsse quattro diverse versioni di computer: la 9100, la 7100, la 6100 e la 6500; i modelli di numerazione inferiore vennero in realtà prodotti successivamente all’uscita del tipo 9100. In tutto, l’azienda produsse circa 200 pezzi – si stima che non più di venti sopravvivano tutt’ogg – facendo così degli Holborn alcuni tra i più rari personal computer storici ancora in circolazione.
I computer costuiti dalla Holoborn, con il loro design esclusivo e le buone caratteristiche tecniche, erano macchine senza dubbio ambiziose, rivolte principalmente alle piccole e medie aziende.
Purtroppo, l’avvento dei personal computer IBM ed un prezzo di circa 10.000 dollari (dell’epoca) non contribuirono a decretare il successo del modello 9100 e dei suoi successori; alla fine la Holborn fu costretta a dichiarare fallimento del 1983.
Il case di un Holborn 6500 completamente aperto; la parte superiore con il monitor (il modello 6500 non aveva la tastiera integrata, rimpiazzata dalle unità disco) è incernierata su una base piana, sulla quale sono fissate la scheda madre e gran parte della circuiteria elettronica principale
Il monitor a fosfori verdi di un Holborn 6100; il tubo catodico era fabbricato da Toshiba; si noti il sistema operativo CP/M installato su questa macchina; fonte immagine: Technisch museum
Un modello 6100 con la sua unità esterna 6140; © Technisch Museum.
La serie 6500 era caratterizzata da un design leggermente differente, con la tastiera separata dal resto dello chassis; foto © Technisch Museum.
Un confronto tra una tastiera Holborn 6530 (1982), disegnata da Henk Vos, e una Apple Wireless Keyboard (2003); foto © Technisch Museum.
Una vista posteriore del Holborn 6500 che permette di apprezzare la qualità realizzativa del suo guscio in materiale plastico; foto © Technisch Museum.
I soci fondatori della Holborn, Hans Polak (a destra) e Dick Gerdzen (a sinistra), davanti alla linea di produzione della fabbrica Holborn a Enschede, Paesi Bassi.
Approfondimenti
Immagini e informazioni sull’Holborn 9001 e sugli altri computer prodotti dalla Holborn:
Technisch Museum (http://www.technischmuseum.nl/, in Olandese; da cui sono tratte la maggior parte delle immagini incluse in questo articolo),
Holborn 6140 desktop computer (https://ub.fnwi.uva.nl/computermuseum//holborn.html, in Inglese),
Holborn Computers (https://www.homecomputermuseum.nl/en/collectie/holborn/, in Inglese),
un interessante video è anche disponibile su YouTube all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=H-xoC5zRjjE