Grafton Architects – Università Bocconi a Milano

Luogo: Milano, Italia
Università Luigi Bocconi
Progetto: Grafton Architects, Dublino

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Università Bocconi, Milano. Progetto di Grafton Architects; foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit

Grafton Architects – Università Luigi Bocconi, Milano 

Completato nel 2008, il nuovo edificio dell’Università Bocconi in via Roentgen a Milano è uno tra i progetti più noti dello studio irlandese Grafton Architects.
Vincitore del World Buiding of the Year 2008, l’edificio progettato dallo studio guidato da Yvonne Farrell e Shelley McNamara è una imponente costruzione rivestita in pietra situata in un’area densamente edificata del quartiere Ticinese.

Il campus della Bocconi è formato da tre parti distinte; un volume interrato, il piano terra e i volumi chiusi che si sviluppano sopra il piano d’ingresso.
Il volume sotterraneo ospita, distribuiti su tre livelli, l’aula magna, il foyer, la sala espositiva, quattro aule didattiche, un parcheggio e gli spazi tecnici.
Il volume a piano terra è visivamente permeabile e dà libero accesso ai cortili, all’atrio e ad alcune funzioni aperte al pubblico tra le quali il caffè, concepito come un ambiente di filtro posto tra la città e l’università.
Ai piani superiori, la maggior parte degli spazi funzionali della facoltà – tra cui le aule, uffici per oltre 1200 postazioni di lavoro, sale riunioni, una biblioteca –  sono distribuiti in quindici blocchi da cinque piani ciascuno che si alternano a nove cortili, in una configurazione che ricorda quella di un grande alveare. Più che ad un edificio unitario le progettiste hanno fatto dunque riferimento alla tipologia del campus che tuttavia, data la localizzazione metropolitana, è stato sviluppato in verticale anziché in orizzontale.

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I blocchi per uffici a cinque piani sul confine meridionale del campus della Bocconi. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit

La severità del complesso, soprattutto visto dall’esterno, è indubitabile, ma è forse un’inevitabile conseguenza della volontà delle progettiste e dei committenti di “rappresentare” attraverso l’architettura l’autorevolezza e l’esclusività di una delle più prestigiose università italiane.

A questo proposito le progettiste hanno affermato: “Questo fronte (riferito al prospetto principale n.d.r.) è diventato l’occasione di avere una “finestra” su Milano, un’immagine memorabile che confermi l’importante ruolo culturale che l’Università Bocconi ha in questa città.
Per tale ragione, lo spazio pubblico dell’aula magna occupa quel fronte, affermando così la presenza simbolica dell’università e testimoniandone il prestigio.”
L’aspetto serioso dipende anche dal materiale di rivestimento utilizzato per gli esterni, una pietra grigia conosciuta come “Ceppo di Gré”, assai diffusa nell’architettura tradizionale milanese, notoriamente piuttosto austera.

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La facciata su Viale Bligny con l’alternanza di volumi e vuoti e una vista ravvicinata del rivestimento lapideo esterno. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit

Superato l’ingresso principale lo spazio diventa più amichevole, anche se le proporzioni monumentali e la quasi totale assenza di vegetazione rendono i cortili spazi poco ospitali – la loro funzione principale è quella di garantire l’apporto di luce naturale ai blocchi –  e non concorrono a conferire al complesso quell’aspetto di “grande mercato coperto o di luogo di socializzazione” che le progettiste auspicavano.
Va detto che l’ elevata densità del costruito era in gran parte inevitabile: le norme edilizie prevedono infatti per la zona un’altezza massima degli edifici di 22 metri e, tutto sommato, riuscire a realizzare 65.000 metri quadrati di spazio utile in un lotto di 80×160 metri con questi limiti, creando al contempo nove cortili, va ascritto a merito di Grafton Architects.

L’ edificio della Bocconi può vantare una elevata sostenibilità: i cortili interni permettono di avere abbondante ventilazione e illuminazione naturale negli ambienti (tutti gli uffici sono ad esempio dotati di una finestra apribile) le facciate ad alto isolamento proteggono l’interno anche dal rumore del traffico cittadino, infine, il riscaldamento è generato interamente da un sistema a pompa di calore geotermica.

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Due dei cortili interni; foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit

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Immagine di dettaglio delle facciate dei blocchi ufficio e una vista da Viale Bligny.
Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit


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