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Londra | Il Darwin Centre di C.F. Møller

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    Photo by Inexhibit

    Il Darwin Centre di C.F. Møller architects al Natural History Museum | Londra

    Introduzione di Riccardo Bianchini, Inexhibit

    Il Darwin Centre, la spettacolare estensione al Natural History Museum di Londra, è ben presto diventato un icona del Museo. Il centro, che è sia un luogo di ricerca che uno spazio espositivo, è dedicato innanzitutto alla biodiversità, alle diverse forma di vita di sul pianeta e alle conseguenze derivanti dal cambiamento climatico.
    Il Darwin Centre è stato costruito in due fasi; la prima progettata dallo studio HOK Architects, completata nel 2002, aveva come obiettivo la realizzazione di un nuovo edificio per l’esposizione delle collezioni zoologiche; la seconda, completata nel 2009 su disegno dello studio danese C.F. Møller Architects, è dedicata all’entomologia e alla botanica ed è anche nota per l’iconica forma del Cocoon che contiene spazi espositivi e laboratori per la ricerca. L’architettura dell’estensione Møller è semplicemente sorprendente: un volume bianco, dalla forma organica simile a un bozzolo sospeso all’interno di un parallelepipedo trasparente, sembra galleggiare in un’atmosfera rarefatta e luminescente.
    Gli spazi espositivi sono ricavati nei due piani più alti ai quali i visitatori accedono attraverso un ascensore panoramico. La discesa avviene poi lentamente mediante una rampa pedonale che si conclude al 5° piano. Sono molti e intriganti gli esemplari mostrati, anche con il supporto di contributi multimediali ed exhibits interattivi, al fine di raccontare la complessità della vita sul nostro pianeta.
    I livelli più bassi del cocoon , e le aree ricavate nel volume vetrato, sono occupate da spazi per l’apprendimento e per workshop, da laboratori di ricerca e da archivi e depositi che ospitano più di 20 milioni di esemplari. La tradizionale separazione fra aree accessibili al pubblico e aree per la ricerca è di fatto quasi nulla. In conclusione un ottimo esempio di come l’ architettura, gli spazi espositivi e gli spazi di ricerca scientifica possano formare un unico affascinante luogo.

    Photo by Inexhibit

    Il progetto architettonico by C. F. Møller Architects

    La seconda fase del Darwin Centre è una estensione del famoso Natural History Museum di London e ha preso le forme di un grande bozzolo alto 8 piani cicondato da un volume vetrato. Il Natural History Museum è oggi uno dei cinque musei più visitati della Gran Bretagna ed è leader dei Science Center nel mondo.
    L’architettura del Darwin Centre riflette il suo duplice ruolo e rivela al pubblico, per la prima volta, l’incredibile varietà delle collezioni del museo e l’eccellenza della ricerca scientifica che le supporta.

    Sopra: Schizzi di progetto, courtesy of C. F. Møller Architects
    Sotto: Photo by Torben Eskerod. Copyright Natural History Museum

    La seconda fase del Darwnin Centre completa a ovest il sito del NHM, unendo la costruzuione in cotto denominata Alfred Waterhouse’s con la prima estensione inaugurata nel 2002. Il programma dell’estensione aveva tre obiettivi chiave: creare uno spazio per la collezione del museo formata da di 17 milioni di esemplari di insetti e da 3 milioni di piante; creare un’area di lavoro per la ricerca scientifica; fare in modo che I visitatori potessero interagire visivamnte con gli spazi scientifici e le collezioni.
    Le collezioni ospiatate nel NHM sono tra le più ampie e preziose del mondo. Al fine di preservare e rappresentare nel modo più adeguato le collezioni si è resa necessaria una struttura che fosse adatta sia dal punto di vista espressivo che da quello costruttivo. Il cocoon assolve a queste richieste ed è allo stesso tempo un’icona che rappresenta la protezione e la natura. Esso è realizzato da una parete in cemento di 300 mm. di spessore, con una forma generata da una equazione matematica. La finitura della superficie esterna è stata realizzata da una pellicola color avorio che ricorda quello di un bozzolo di seta.

    Sezione trasversale, courtesy of C. F. Møller Architects

    La forma e le dimensioni del cocoon sono tali per cui non può essere visto nella sua interezza da qualsiaisi posizione, enfatizzando in tal modo il suo essere “fuori scala” e dando al visitatore una tangibile percezione della quantità delle collezioni che contiene. Le aree per le collezioni all’interno del cocoon sono di grande valore, e il controllo della temperatura e dell’umidità riducono il rischio di infestazioni da parassiti , assicurando che le collezioni saranno protette e salvaguardate per gli anni a venire. La massa della parete e il rinforzo del guscio in cemento mantengono stabile l’ambiente interno e minimizzano il fabbisogno energetico.
    L’accesso pubblico al nucleo centrale prende la forma di un percorso che conduce I visitatori in cima e attraverso il cocoon affacciandosi sulle aree scientifiche e sulle collezioni.
    Dall’interno dello spazio “cavernoso”, i visitatori possono essere parte di un luogo di apprendimento interattivo , e osservare le attività scientifiche e di ricerca seza interferire o interrompere il lavoro. Ascensori panoramici e rampe a ridotta pendenza assicurano che l’esperienza sia confortevole a interessante anche per visitatori con ridotta mobilità.

    Sopra: Photo by Inexhibit
    Sotto: Photos by Torben Eskerod. Copyright Natural History Museum

    Questa seconda fase ha anche affrontato le differenze di scala e di approccio architettonico fra le parti creando un link fisico fra l’originario edificio (Alfred Waterhouse Museum Building) e la più contemporanea estensione della prima fase. La nuova estensione costituisce simbolo di per se stessa, la facciata vetrata a tutt’altezza rivela parzialmente la forma solida e tridimensionale del cocoon al suo interno

    Photos by Inexhibit

    L’atrio pubblico si rivela come uno spazio “drammatico”, alto e inondato dalla luce , crea un collegamento che completa la parte occidentale del complesso del NHM e semplifica la circolazione all’interno del sistema sia per I visitatori che per gli addetti ai lavori. La nuova estensione modifica la relazione fra il NHM e il suo sito: da edificio introflesso a edificio rivolto verso l’esterno, e lo trasforma in qualcosa che è più della somma delle singole parti, mettendo in relazione passato, presente e futuro del Museo.

    Photos © Inexhibit, 2014

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