In Cina, un’ex mensa per minatori è diventata un centro ricreativo
Shijiazhuang Jinxing Mining Area Culture, Sport and Tourism Bureau
In Cina, una ex mensa per minatori è diventata un centro ricreativo
La ristrutturazione di un edificio degli anni ’70, una ex mensa per i lavoratori delle miniere di carbone situata a Shijiazhuang, in Cina, è stata l’occasione per una sottile reinterpretazione dell’architettura della cosiddetta “Red Era”. Il termine ‘Red Era’ indica genericamente il periodo dopo la fondazione del Partito Comunista Cinese nel 1921, ma più correttamente si riferisce ai decenni tra il 1949 e il 1976.
in copertina: Former Workers Canteen Renovation. Gli arredi della sala principale rendono lo spazio fluido e flessibile. © Aurelien Chen.
Il progetto dell’architetto Aurelien Chen ha riguardato il restauro di un edificio fatiscente che è stato per molti anni la sede di una mensa per i minatori. La ristrutturazione ha avuto lo scopo di adattare l’edificio agli usi contemporanei e ad un nuovo programma funzionale che comprende un caffè letterario, una biblioteca, un museo, sale per mostre temporanee, un’aula magna e spazi per eventi speciali.
Le facciate sono state leggermente trasformate per creare omogeneità con gli edifici storici adiacenti, mentre il lavoro sugli interni è il frutto di un attento studio dei colori, dei materiali e degli arredi tipici dell’architettura dell’“Era Rossa”.
La costruzione è adiacente agli edifici adibiti a uffici della miniera di carbone, che costruiti nel 1912 da architetti tedeschi presentano alcune caratteristiche – come l’uso di archi e volte – tipiche dell’architettura occidentale in Cina dell’epoca.
Le mura sono state testimoni di un epoca e sulla loro superficie sono ancora visibili le tracce di quella storia; queste pareti sono diventate gli elementi chiave del rinnovato spazio: la porzione di muro che un tempo era il bancone della mensa è stata trasformata in banco di lettura e la vecchia parete dove venivano dipinti gli slogan politici in caratteri cinesi rossi ora è il bancone del bar.
Al centro della sala principale è stata realizzata una struttura leggera che ricrea, in modo astratto, la forma del fiore con la stella che stava al centro del vecchio controsoffitto, demolito per portare alla luce l’originaria struttura lignea di il tetto. Questa struttura centrale svolge molteplici funzioni: banco informazioni, spazio espositivo, palcoscenico, area di sosta e “tavola rotonda”. Gli altri mobili della sala principale sono stati disegnati utilizzando linee curve che generano fluidità e flessibilità di utilizzo. Gli spazi di lettura sono organizzati in cerchi concentrici ispirati alle plafoniere esistenti mentre le librerie sono discretamente integrate nei mobili per minimizzare il loro impatto visivo.
Le scale che portano al piano interrato sono state spostate in un nuovo volume che è stato aggiunto alla facciata. I due corpi scala originari invece sono stati lasciati aperti e coperti da un pavimento in vetro, creando un forte legame visivo tra la sala principale e le volte sotterranee. Le aperture della facciata sono state rimodellate aggiungendo ornamenti in metallo blu che ricordano il motivo delle finestre esistenti. L’intervento al piano interrato è stato minimo, al fine di preservarne la peculiare atmosfera; le vasche in cemento esistenti sono ora angoli lettura e aree espositive.
Former Workers Canteen Renovation, facciata nord, dettaglio. © Aurelien Chen.
Former Workers Canteen Renovation, facciata nord. © Aurelien Chen.
Former Workers Canteen Renovation. © Aurelien Chen.
Former Workers Canteen Renovation. Vista assonometrica con le funzioni di progetto
© Aurelien Chen / Urban and rural planning and design institute of CSCEC
Former Workers Canteen Renovation. La sala principale con il controsoffitto prima dei lavori.
© Aurelien Chen.
Former Workers Canteen Renovation. La sala principale dopo i lavori di ristrutturazione
© Aurelien Chen.
Former Workers Canteen Renovation. Le vecchie mura esistenti sono state testimoni dell’Epoca Rossa e sulla loro superficie sono visibili le tracce della storia. © Aurelien Chen.
Former Workers Canteen Renovation. Per preservare la sua peculiare atmosfera l’intervento nel seminterrato è stato minimo; le vasche in cemento esistenti sono state trasformate in angoli lettura e spazi per mostre. © Aurelien Chen.
Former Workers Canteen Renovation.La facciata est dopo i lavori. © Aurelien Chen
Fact sheet
Architetti: Aurelien Chen / Urban and rural planning and design institute of CSCEC
Partners incaricati: Aurelien Chen, Wu Yixia (Urban and rural planning and design institute of CSCEC)
Design Institute: Urban and rural planning and design institute of CSCEC
Design team: Aurelien Chen, Wang Man Yu
Ricerca storica: Sun Jie Yang, Qiu Shuang
Collaboratori: Lifeng Architecture Studio (Interior design construction drawings)
Luogo: Shijiazhuang, China
Area: 1600 m²
Cliente: Shijiazhuang Jinxing Mining Area Culture, Sport and Tourism Bureau
Completamento: 2020
Photografie: Aurelien Chen
Aurelien Chen
Aurelien Chen è un architetto francese, ingegnere edile e fotografo di architettura con 20 anni di esperienza internazionale . Per dieci anni è entrato a far parte di Cui Kai Studio (CADG) a Pechino, in Cina, dove si è specializzato in progetti culturali e di ristrutturazione.
Ora guida il proprio studio di design ed è uno dei partner principali di Zhijian Workshop, uno studio di design multidisciplinare il cui lavoro sfuma i confini tra architettura, interior design, design, arte, fotografia e scenografia.
Recentemente la sua collaborazione con l’Istituto di progettazione e pianificazione urbanistica e rurale del CSCEC lo ha portato a lavorare su progetti di piccola scala – installazioni architettoniche e padiglioni – con un forte rapporto con l’ambiente naturale.
Recentemente è stato insignito del premio FD100. Questo premio, sotto l’alto patrocinio di Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese, e sponsorizzato da Philippe Starck, ha selezionato i 100 migliori progetti di oggetti e spazi che promuovono il design francese nel mondo. È stato anche due volte vincitore dell’Architecture Masterprize 2021, premiato ai Best of Year Awards 2020, selezionato agli ABB Leaf Awards 2021, finalista ai The Plan Awards 2021 e selezionato ai Dezeen Awards 2021.
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