La fortezza segreta di Mussolini
Committente: Unsere Liebe Frau im Walde - St. Felix e Apt Val di Non
Serialflowers, Milano
All Photos © Inexhibit, 2014
Gampen Gallery | La fortezza segreta di Mussolini
di Federica Lusiardi, Inexhibit
Al passo Palade, sulla strada statale n° 238 che dalla Val di Non porta in Alto Adige si incontra la Gampen Gallery.
La galleria è stata ricavata all’interno di una delle fortificazioni che costituivano il Vallo Alpino in Alto Adige, un complesso sistema di difesa – anche noto con il nome di “Linea non mi fido” – voluto da Mussolini che diffidava dell’alleato tedesco e temeva un invasione dell’ Alto Adige.
Fra il 1940 e il 1941 il bunker delle Palade venne scavato in gran segreto da circa 400 operai provenienti soprattutto dall’Italia del sud, che lavorarono per mesi incessantemente, quasi ignorati dalla popolazione locale tenuta all’oscuro del reale scopo dell’opera.
Dopo decenni di abbandono, grazie ad un progetto di riqualificazione intrapreso dal Comune di San Felice Senale e dall’Ente del Turismo della Val di Non, nel 2010 le gallerie del bunker sono state rese accessibili ai visitatori e lo spazio è stato in parte trasformato in un luogo espositivo.
Non si tratta però di un museo storico o etnografico, nella galleria non ci sono supporti didattici che illustrano la genesi del bunker, e il racconto del luogo è lasciato interamente alla narrazione orale della guida che parla con passione della necessità di farne conoscere l’esistenza. Il Gampen bunker è piuttosto un luogo che si racconta, e che con la sua stessa presenza permette a tutti di scoprire un capitolo importante della nostra storia recente.
Attraverso i segni leggibili nella materia, potenti come se fossero stati realizzati ieri, il bunker ci parla dell’insensatezza e delle ripercussioni della guerra sulla vita delle persone, oltre che della fatica di uomini costretti a lavorare a qualcosa di cui potevano solo immaginare lo scopo.
Il bunker è un’imponente rete di gallerie che si estende per 1 chilometro e mezzo e si sviluppa su 4 livelli sovrapposti collegati fra loro da corpi scale e vani ascensore.
L’ampiezza e le proporzioni interne dei singoli tratti del percorso sono molto diversi fra loro, a stretti corridoi lunghi centinaia di metri e non più larghi di 80 centimetri, si alternano gallerie più ampie e alte. Le superfici murarie, in molte parti intonacate, rendono ben visibili le tracce nelle quali dovevano essere alloggiati gli impianti elettrici e gli apparecchi telefonici mentre le camere di sparo, con le postazioni per le mitragliatrici, sono state approntate con pesanti piastre in ferro sagomate intorno alle feritoie.
L’opera tuttavia non fu mai completata, dopo un anno di lavori, nel luglio del 1941 Mussolini ne fece interrompere la realizzazione.
Attualmente la Gampen Gallery ospita due mostre permanenti.
La prima, collocata nel coinvolgente spazio voltato che ci accoglie non appena varcato il portone dell’ingresso, è una esposizione fotografica allestita con due lunghe serie di lightbox. La mostra, curata da Reinhold Messner, rintraccia similitudini e analogie fra i popoli della montagna alle più diverse latitudini, dal Caucaso al Nord Africa, dal vicino oriente al Turkistan.
La seconda area espositiva che si incontra lungo il percorso è stata allestita di recente: una sequenza di vetrine illuminate ospita una una corposa ed esaustiva raccolta di minerali provenienti da tutta l’Europa, curata da Toni Kiem. Elemento di fascinazione è che, diversamente da un museo tradizionale, qui cristalli e reperti sono circondati dalla geologia stessa e paiono quasi essere tornati nel cuore delle montagne da cui un tempo sono stati tolti.
Tutte le foto All Photos © Inexhibit, 2014
La Gampen Gallery è un suggestivo spazio espositivo ricavato all’interno di un ex bunker voluto da Mussolini e situato al Passo delle Palade in Alto Adige
Trentino-Alto Adige/Südtirol
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