L’Architettura Parassita di Framlab: cellule abitative per homeless a New York

Framlab, Homed, vista esterna (il murale è di Viktor Miller-Gausa). Image courtesy of Framlab.

L”Architettura Parassita’ di Framlab nel progetto Homed: cellule abitative per homeless a New York city

Si sa che a New York City il bene più grande è da sempre il suolo.
I lotti vuoti sono pochi e preziosi e il prezzo degli affitti sempre più alto. La conseguenza è che molti non sono in grado di permettersi un alloggio: si stima che oltre 62.000 persone dormano ogni notte nei rifugi per senzatetto e che altre migliaia dormano per le strade, nella rete della metropolitana o in altri spazi pubblici.

Basato a Oslo e New York, lo studio Framlab ha lavorato al progetto Homed, che propone una soluzione concreta al problema delle migliaia di senzatetto che vivono nella città di New York.
Homed è nato dalla riflessione che proprio la verticalità degli edifici di New York possa offrire un inedito ‘spazio di manovra’, rappresentato dalle pareti cieche degli edifici che emergono di volta in volta in relazione alle demolizioni e ai nuovi sviluppi urbani, fornendo così centinaia di ettari di superficie disponibile.

L’architettura ritrova dunque la principale delle sue ragioni d’essere, e si fa in questo caso soluzione creativa attraverso un progetto sperimentale. La proposta di Framlab è in sostanza di capitalizzare questi ‘lotti verticali’, combinando una struttura portante leggera, agganciata alle pareti esterne libere degli edifici, con moduli di abitazione prefabbricati. Il progetto è affascinante e si inserisce nel filone definito come ‘architettura parassita‘, che si impossessa del costruito esistente, spesso abbandonato o sottoutilizzato, rimanendo concettualmente separata dall’ospite ma implementando con quest’ultimo un legame di necessità.

Perseguendo un’idea di città che si autorigenera applicando al tessuto urbano il concetto di recupero, questo tipo di ricerca rientra in un tracciato già sperimentato in Europa con progetti come quello di Korteknie e Stuhlmacher, che nel 2001 realizzano “Las Palmas parasite”, progetto di occupazione temporanea del tetto di un magazzino in disuso di Rotterdam, o come ‘school parasite’ , progetto sviluppato dallo studio ONIX sempre in Olanda, a Hoogvliet nel 2004, dove una scuola esistente è stata completata realizzando tre volumi temporanei che hanno aggiunto alla scuola stessa ambienti e servizi mancanti.

Framlab, Homed, viste esterne. Images courtesy of Framlab.

Le unità abitative di Homed – a forma di prisma esagonale – sono progettate per essere connesse alla struttura portante, e si impilano a formare una sorta di alveare che crea una seconda pelle attiva, posizionata sulla superficie della parete vuota.
Le unità formano in questo modo dei micro-quartieri sospesi utilizzabili dai meno fortunati fra gli abitanti della città. L’unità è progettata per garantire un alloggio per tutto l’anno, in grado di resistere sia alle temperature rigide invernali che al caldo durante l’estate. Mentre la superficie esterna è rivestita da un layer in alluminio ossidato, l’interno della cellula offre uno spazio morbido e accogliente. I moduli, stampati in 3D, consentono di integrare nella struttura mobili, illuminazione ed elettrodomestici, ottenendo un ambiente minimo confortevole, adattato alle esigenze specifiche dei residenti, con vista sul paesaggio urbano esterno.

Framlab, viste interne delle unità abitative di Homed.

Framlab, agenzia creativa con sede a Oslo e New York fondata dal designer norvegese Andreas Tjeldflaat, esplora l’ambito di intersezione tra design del prodotto e architettura.(www.framlab.com)

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