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Lione – Il Museo delle Confluenze di CoopHimmelb(l)au

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    Il Museo delle Confluenze di CoopHimmelb(l)au

    A dicembre 2014 e’ stato inaugurato a Lione il nuovo Musée des Confluences.
    Il museo, che ha incorporato la consistente collezione del Musée Guimet , fondato nella seconda metà dell’800 – ha come obiettivo la divulgazione del sapere scientifico e l’avvicinamento del pubblico generico a temi spesso avvertiti come ostici e lontani dalla comprensione comune. Il nome scelto  “museo delle confluenze”, se da un lato allude alla sua collocazione geografica – il sito su cui sorge si trova infatti alla confluenza dei fiumi Rodano e Saone – dall’altro evoca la missione del museo, ovvero far confluire in un unico luogo campi diversi della conoscenza.

    Il progetto culturale del museo è basato sulle sue collezioni, consistenti in oltre due milioni di reperti raccolti da studiosi o appassionati fra il 16° e il 21°secolo. Una mole di oggetti, straordinaria per quantità e varietà, che gli stessi curatori del museo definiscono come una sorta di “gabinetto delle meraviglie”, con  reperti appartenenti alle più svariate discipline: mineralogia,  zoologia,  paleontologia, entomologia, etnologia.
    A partire da questa ricchezza il Musée des Confluences propone un percorso permanente attraverso 4 sezioni :
    Origini-storia del mondo esplora l’origine dell’universo, sia dal punto di vista scientifico che da quello simbolico. Specie – il mondo vivente, mette in relazione l’uomo con la complessa rete di biodiversità in cui vive. Società- il teatro umano attinge dal presente e dal passato per parlare delle strutture sociali, degli scambi fra culture e della tensione dell’uomo verso le scoperte. Infine Eternità-visioni dell’aldilà affronta la questione della morte e dell’aldilà  nelle diverse civiltà.

    Viste dell’allestimento. Fotografie: Quentin Lafont – dicembre 2014 – Musée des Confluences

    Architettura
    Il nuovo museo è stato progettato dallo studio austriaco CoopHimmelb(l)au, vincitore del concorso di architettura bandito nel 2001. La superficie del museo, di 21.000 mq. di cui 2.800 dedicati al percorso permanente e 1.900 alle mostre temporanee, è occupata anche da due aree reception, una mediateca, due auditorium e da spazi per workshops.
    L’edificio, un volume dall’aspetto vagamente zoomorfo che non tradisce l’impostazione decostruttivista di CoopHimmelb(l)au, è formato da tre parti. The plinth: due piani seminterrati che accolgono gli auditorium, la reception per i gruppi e i laboratori, è una struttura in cemento armato che agisce come base di sostegno per le parti fuori terra denominate the Cloud e the Crystal.

    Il “cristallo, un volume in acciaio e vetro rivolto verso la città, è il grande spazio di accoglienza dei visitatori del museo e da accesso alle aree espositive di the Cloud.
    Sospeso su pilastri e con una superficie calpestabile di oltre 10.000 mq. distribuita su 4 livelli, the cloud è il cuore del museo: concepito internamente come una sequenza di black boxes che permettono la massima libertà di allestimento delle collezioni permanenti e delle mostre temporanee, ospita inoltre il Muséolab, uffici amministrativi e un ristorante con terrazza all’aperto. Le aree accessibili al pubblico sono completate dal giardino, concepito da CoopHimmelb(l)au come un luogo di incontro alla confluenza dei due fiumi.

    Fotografie: Quentin Lafont – december 2014 – Musée des Confluences

     

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