Una vista della mostra “Designing Modern Women, 1890-1990”.
Visitabile fino al 21 Settembre 2014. © 2014 The Museum of Modern Art, New York.
“Designing Modern Women, 1890-1990” mostra al MoMA, New York
In quanti modi, e attraverso quali forme, la creatività femminile ha influenzato il percorso del design moderno nel 20° secolo?
Anche se oggi diamo per scontato che il design del secolo scorso sia stato profondamente contrassegnato dal contributo delle donne, è interessante ripercorrerne la storia attraverso una differente lettura: un visione che sottolinea tra l’altro la peculiarità della creatività femminile, da sempre caratterizzata da un approccio che sfuma i confini fra arte e artigianato, fra piccola serie e produzione industriale, fra impegno amatoriale e professionale.
Magda Mautner Von Markhof (1881–1944) Kalenderbilderbuch (Calendario illustrato pieghevole), c.1905 Stampa xilografica, 10.2 x 23.5 x 1.3 cm.
Gli oggetti, i disegni, la grafica e i contributi video che costituiscono i contenuti della mostra Designing Modern Women, 1890–1990, testimoniano l’apporto della creatività femminile alla modernità, non solo mettendo doverosamente in luce il lavoro delle progettiste, ma mostrando anche il loro ruolo di clienti, performers, educatrici. Nel quadro di un secolo contrassegnato da veloci cambiamenti politici, sociali, di costume e culturali, le donne hanno sfidato le convenzioni ed esplorato discipline tradizionalmente riservate agli uomini, divenendo protagoniste della diffusione della cultura moderna anche perchè portatrici di nuovi bisogni e stili di vita.
A sinistra: Adolph Treidler(1886–1981), For Every Fighter a Woman Worker. Care For Her Through the YWCA, (per ogni combattente una donna che lavora, prenditene cura attraverso la YWCA) c. 1918, litografia 101.6 x 76.2cm.
A destra: Helene Haasbauer-Wallrath (1885–1968) Die Praktische Küche (La cucina pratica),1930 Poster per una esposizione al Gewerbemuseum Basel. Litografia 127 × 90.2 cm.
Designing Modern Women, 1890–1990, mette in mostra la prima innovativa versione della cucina progettata nel 1952 da Charlotte Perriand per l‘Unité d’Habitation di Le Corbusier; i mobili e i progetti di Eileen Gray, Lilly Reich, Eva Seizel, Ray Eames, Denise Scott Brown; i tessuti di Anni Albers, le ceramiche di Lucy Rie, manifesti che documentano le vicende politiche e le trasformazioni culturali che hanno attraversato il ‘900 e un’interessante, e mai esposta, collezione di opere grafiche del periodo punk.
In alto a sinistra: Marianne Brandt (1893–1983) Teiera, 1924, Nickel, ebano.
In alto a destra: Karin Schou Andersen (born 1953) Posate, 1979. ABS e acciaio.
Sotto: Eileen Gray (1879–1976)
A sinistra: paravento, 1922. Legno laccato.
A destra:Tavolino ad altezza regolabile,1927.Tubo d’ acciaio cromato, piano in acciaio e vetro.
Sopra: Grete Jalk (1920–2006) Poltrona, 1963. Compensato di Teak.
Sotto: Eva Zeisel (1906–2011) Sedia pieghevole,1948-49. Tubo d’acciaio cromato e tela di cotone.
In primo piano il blocco cucina progettato da Charlotte Perrand per l’ Unité d’Habitation di Le Corbusier a Marsiglia.
Sopra a sinistra: Bonnie Maclean (born 1949) The Yardbirds, The Doors,1967. Stampa Offset. 54 x 35.5 cm.
Sopra a destra:Luba Lukova (1960), There Is No Death for the Songs.1987 Serigrafia , 64.8 x 96.5 cm.
Viste della mostra “Designing modern women, 1890-1990”.
© 2014 The Museum of Modern Art, New York.