Osborne 1 (1981) – quando il personal computer diventò portatile
Un computer Osborne 1; foto Piergiovanna Grossi (CC BY-SA 4.0).
Osborne 1 (1981) – quando il personal computer diventò portatile
Gli anni Ottanta sono ricordati anche per una certa ossessione per il fitness e la cultura fisica. Ed il tizio che trasporta il suo computer “portatile” Osborne 1 in questa pubblicità doveva indubbiamente avere davvero un braccio assai allenato per far oscillare avanti ed indietro i quasi 11 chili di plastica, acciaio e silicio dell’Osborne con tanta nonchalance.
Progettato dall’ingegnere americano Lee Felsenstein, l’Osborne 1 è generalmente considerato il primo Personal Computer portatile della storia (l’IBM 5100 lo anticipò di sei anni, ma il suo prezzo era talmente elevato che è difficile definirlo davvero “personal”).
Fu anche l’unico ad essere prodotto in massa dalla Osborne Computer Corporation di San Francisco, nel corso della sua breve vita dal 1980 al 1985.
Presentato nel 1981, l’Osborne 1 – che si ispirava chiaramente ad uno dei molti progetti innovativi sviluppati allo Xerox PARC di Palo Alto, ovvero lo Xerox NoteTaker – non era un notebook (non aveva infatti una batteria interna) ma un computer che la gente poteva spostare abbastanza agevolmente da un posto all’altro; ad esempio, dall’ufficio di un uomo d’affari a Manhattan alla sua casa di vacanze a Martha’s Vineyard.
Il computer era basato su una classica architettura Z80-CPM/M, con un processore Zilog Z80 a 4 Mhz e 64 KB di RAM, e veniva fornito con un sostanzioso corredo di applicazioni che comprendeva un programma di videoscrittura, un database ed un foglio di calcolo. Il pacchetto software veniva fornito su dischetti dato che la macchina, come molti computer dell’epoca, non aveva un disco fisso.
L’interno del computer con l’indicazione delle componenti tecniche principali; foto: Wolfgang Stief (CC0 1.0) rielaborata da Inexhibit.
Il maggior problema dell’Osborne 1 (a parte il peso) stava nel suo minuscolo monitor da cinque pollici a tubo catodico; era teoricamente possibile collegare il PC ad un monitor esterno di maggiori dimensioni, ma questo ne avrebbe di fatto vanificato la portabilità.
Un altro problema era che la macchina tendeva a surriscaldarsi; infatti, l’Osborne 1 non aveva aveva una ventola di raffreddamento; la macchina era raffreddata esclusivamente per convezione, attraverso una griglia ricavata nell’involucro esterno.
Photo: Wolfgang Stief (CC0 1.0).
Vista dell’interfaccia CM/M interface e immagine ravvicinamta di un OC1; foto di wlef70
Nonostante questi difetti, l’Osborne 1 ottenne un buon successo commerciale nel suo primo anno; il suo concetto innovativo, la sua costruzione robusta ed un prezzo assai ragionevole (1.795 dollari nel 1981, equivalenti a circa 4.800 nel 2017) furono assai apprezzati da uomini d’affari, piccole e medie imprese e dalle scuole. **
Sfortunatamente per la Osborne, l’introduzione del IBM PC, di altri computer trasportabili con prestazioni migliori, come il KayPro II, e dei primi veri notebook, come il GRID Compass, minarono rapidamente il successo dell’Osborne 1.
Ma la mossa peggiore la fece la Osborne stessa che, nel 1982, annunciò prematuramente l’uscita di ben due successori dell’OC1, l’Executive ed il Vixen, invitando così implicitamente la gente a smettere di acquistare il modello “superato” e mandando in breve tempo l’azienda in bancarotta.
L’OC1 in un articolo del 1981 scritto da Thom Hogan per la rivista InfoWorld; nella foto: il fondatore della Osborne Computer Corporation, Adam Osborne
Una pubblicità italiana dell’ OC1 con il messaggio “L’Osborne 1 è un business computer così personal che vi segue dovunque. In ufficio, a casa ed anche in aereo”, il computer era infatti pensato per entrare nella cappelliera di un aeroplano di linea
Ma se, come detto, l’Osborne 1 non fu né il primo computer portatile né il primo notebook, perché è ancora oggi considerato una pietra miliare nella storia del computer?
La ragione è che tutti I PC “portatili” realizzati prima non erano davvero tali; il termine veniva infatti spesso usato per differenziare I computer domestici (o da ufficio) dai mainframe; persino l’Olivetti Programma 101 del 1965, forse il primo PC della storia, può essere considerato un “portatile” in questi termini (ed in effetti le pubblicità dell’epoca lo rappresentavano in qualche modo come tale).
L’Osborne 1 fu invece il primo personal computer davvero progettato avendone in mente la trasportabilità. Questo è evidente, per esempio, nel suo concetto “tutto in uno”, nel suo involucro a forma di valigetta, e nell’uso della plastica ABS per ridurre il più possibile il peso del computer e per conferigli una certa resistenza agli urti (venne anche testato un involucro in metallo, che però si rivelò troppo costoso da produrre)
Farsi beffe delle dimensioni e del perso dell’Osborne (come ammetto di aver fatto io stesso all’inizio di quest’articolo) e certamente divertente, oggi. Ma bisogna pensare che, nel 1981, creare un computer davvero portatile era un’idea visionaria ed un’impresa tecnicamente assai ardua. Ad esempio, date un’occhiata a quanto spazio occupassero solo 64KB di RAM a quei tempi.
Sopra: la scheda madre del Osborne 1, sulla destra si notano i 32 chip di RAM; al centro: vista ravvicinata dei banchi di memoria; foto David Jones (CC0 1.0) / Inexhibit.
Ecco quindi che, considerando che computer “portatili” come l’IBM 5100 pesavano 24 chili ed anche di più, gli 11 chili dell’Osborne – tanto ridicoli oggi – sembravano a molti un mezzo miracolo, nel 1981.
Nonostante la sua breve vita, l’Osborne 1 segnò indubitabilmente un passo fondamentale nella progettazione dei computer, dimostrando che i PC portatili si potevano davvero realizzare e potevano anche essere un successo commerciale, aprendo così in qualche modo la strada all’avvento dei notebook e dei tablet.
Note:
* Il prezzo su strada della versione a 64KB del IBM 5100 era di 19.975 dollari nel 1975, circa 90.000 dollari del giorno d’oggi
** I computer realizzati da Osborne ebebro anche un effimero momento di successo mediatico; ad esempio si vede brevemente un Osborne Executive (il successore del OC1) a bordo della portaerei Nimitz comandata da Kirk Douglas nel film di fantascienza Countdown dimensione zero del 1980.
Approfondimenti:
Un’analisti tecnica completa dell’ Osborne 1 realizzata da Rik Myslewski è disponibile a:
http://www.theregister.co.uk/2011/04/08/osborne_1_teardown/
Altro due interessanti articoli si trovano a:
http://oldcomputers.net/osborne-.html
e
http://www.mrmartinweb.com/computer.html#osborne
Immagini ed informazioni sull’OC1 sono disponibili sul sito internert del Computer History Museum a:
https://www.computerhistory.org/
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