Continuum, Generation by Generation, padiglione della Cina alla 57a Biennale di Arte di Venezia, 2017, vista complessiva del padiglione; foto © Inexhibit
Continuum.Generation by Generation | Padiglione della Cina alla Biennale d’Arte di Venezia 2017
Alla 57° Biennale di Arte di Venezia, la Cina presenta la mostra Continuum. Generation by Generation; un’accurata indagine sui concetti di permanenza e di trasformazione nella società e nell’arte cinesi.
Curata da Qiu Zhijie, artista e professore presso l’Accademia di Belle Arti CAFA di Pechino, la mostra si ispira al concetto filosofico di buxi (un termine cinese che si può all’incirca tradurre con continuità). Ecco dunque che, attraverso i lavori di quattro artisti cinesi contemporanei – Tang Nanan (1969), Wu Jian’an (1980), Yao Huifen (1967) e Wang Tianwen (1949) – Contiunuum esplora concetti come perseveranza, resilienza, trasmissione della cultura e rigenerazione, oltre che la relazione tra cultura tradizionale e contemporanea in Cina.
Nel complesso le opere in mostra e l’allestimento del padiglione, concepito come uno spazio che il pubblico può esplorare liberamente senza una sequenza di visita predefinita, sono caratterizzati dall’idea di un flusso culturale continuo da generazione a generazione.
Anche i dualismi legati al principio di Yin e Yang (come antico/moderno, montagna/oceano, tradizione/innovazione, permanenza/innovazione) sono costantemente presenti nei lavori dei quattro artisti le cui creazioni formano la spina dorsale della mostra. I riferimenti all’arte e all’artigianatodella tradizione sono anch’essi al centro della mostra; ad esempio l’intreccio tra arte popolare e tecnologia è esaltato nei tre teatri d’ombre – creati attraverso la collaborazione tra Wang Tianwen, Wu Jian’an e Tang Nanan – che uniscono video-proiezioni, dispositivi meccanici e sagome intagliate tipiche del teatro d’ombre cinese.
In effetti, molti dei lavori esposti nel padiglione sono in realtà collaborazioni tra due o più degli artisti in mostra, esprimendo così, ancora una volta, l’idea della eredità e della condivisione culturale attraverso l’impegno collettivo e l’incrocio generazionale.
Infine, per sottolineare ulteriormente questo intreccio di antico e moderno ed esaltare il concetto di continuità attraverso le epoche e le generazioni, il padiglione presenta anche due dipinti storici provenienti dal Museo del Palazzo di Pechino – Lo Spettacolo degli Scheletri Fantasma di Li Song (1190-1230) e Dodici Immagini di Acqua Sorgiva di Ma Yuan (c. 1160-1225) – e persino i due ideogrammi che formano la parola buxi (che è il titolo originale cinese della mostra) sono scritti in due stili calligrafici diversi, uno creato dal calligrafo del quarto secolo Wang Xizhi ed uno da suo figlio Wang Xianzhi.
Continuum, Generation by Generation, padiglione della Cina alla 57a Biennale di Arte di Venezia, 2017, vista complessiva; foto © Inexhibit
Wu Jian’an, La Nascita della Galassia, 2012, collage in carta; foto © Inexhibit
Wang Tianwen, Wu Jian’an e Tang Nanan, Continuum – Spostando le Montagne e Riempiendo il Mare, installazione di teatro d’ombre cinese, vista di fronte e dal retro; foto © Inexhibit
Anche un atelier calligrafico è parte del padiglione cinese alla Biennale 2017; foto © Inexhibit
Center: Wu Jian’an, I Nove Livelli del Paradiso; a sinistra ed a destra: Yao Huifen e Wu Jian’an, Serie Yoshan, 2017, Ricamo Suzhou; foto © Inexhibit
Wu Jian’an, I Nove Livelli del Paradiso (dettaglio, 2008-2009, incisione a mano su pelle; foto © Inexhibit