Padiglione della Gran Bretagna | Biennale di Architettura di Venezia 2018
Curatori: Caruso St John Architects + Marcus Taylor
Il Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Architettura di Venezia 2018, disegnato da Caruso St John Architects, una vista esterna che evidenzia l’imponente ponteggio che sostiene la piazza pensile; foto © Inexhibit
Island. Il Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Architettura di Venezia 2018
Island, il Padiglione Britannico alla Biennale di Architettura di Venezia 2018, propone un approccio decisamente originale e provocatorio alla biennale di quest’anno.
Scelti attraverso una open call dal British Council, tradizionale organizzatore del padiglione, i curatori di questa edizione, lo studio di architettura londinese Caruso St John Architects in collaborazione con l’artista Marcus Taylor, hanno infatti deciso di distaccarsi dalla consuetudine.
Le sale del padiglione saranno infatti vuote, nulla vi sarà esposto. La mostra vera e propria prenderà infatti la forma di una grande terrazza costruita sopra il tetto del padiglione e sostenuta da un ponteggio che “avvilupperà” l’intero edificio. Al centro della piattaforma, spunterà il tetto dell’edificio, riferimento al “mondo sommerso” sottostante.
E’ questa l’”Isola” del titolo, un luogo che sarà al separato fisicamente dal resto dell’esposizione ma da cui il pubblico avrà una visione a 360 gradi sulla laguna di Venezia e sulla Biennale stessa.
Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Architettura 2018, vista dalla terrazza verso la Laguna di Venezia; foto © Inexhibit
Il progetto ha un doppio significato. Da un lato simboleggia la natura insulare di Venezia, dall’altro è un chiaro riferimento (ed una critica) alla Brexit e all’isolamento che essa in qualche modo rappresenta per la Gran Bretagna. L’isola può quindi rappresentare sia la salvezza (in questo caso, oltre che alla storia di Venezia il riferimento è anche alla Tempesta di Shakespeare) che una prigione.
Caruso St John hanno quindi voluto creare una mostra che, di fatto, coincide con un’installazione architettonica, e non nascondono di essersi in parte ispirati al “Teatro del Mondo”, l’edifico galleggiante che Aldo Rossi creò per la prima Biennale di Architettura, nell’ormai lontano 1979.
Aldo Rossi, Il Teatro del Mondo, 1979; fonte immagine: La Biennale di Venezia
La terrazza del Padiglione della Gran Bretagna sarà sede di un ricco programma di eventi, che comprende spettacoli dal vivo, proiezione di film, dibattiti, presentazioni e letture di poesie; ma sarà anche un luogo in cui incontrarsi o da cui semplicemente lanciare uno sguardo, più o meno distaccato, sulla folla che si accalca nei viali dei Giardini della Biennale.
Caruso St John rispondono quindi al tema della Biennale di quest’anno costruendo letteralmente un “freespace”. Mossa coraggiosa, senza dubbio. La “piazza pensile” del padiglione è in effetti uno spazio intrigante, soprattutto per il suo essere sia una sorta di “enclave” che fluttua al di sopra dei Giardini che riesce nel compito di collegare il sito un po’ autoreferenziale della Biennale con un ambito più vasto, quello della Laguna di Venezia nei dintorni, e tramite questo idealmente al resto del mondo.
Una considerazione personale: avrei voluto vedere sulla piazza pensile anche un po’ di verde – qualche zona erbosa e/o qualche alberello – anche per avere uno spazio un po’ più fresco e ombreggiato.
I curatori del Padiglione della Gran Bretagna 2018, Adam Caruso, Marcus Taylor, Peter St John © British Council, foto di Lucia Sceranková
Immagini
La grande scalinata metallica che conduce alla terrazza panoramica; foto © Inexhibit
Il colmo del tetto in coppi del Padiglione Britannico “spunta” al centro della piazza; la piazza è realizzata con pannelli in legno multistrato di quattro colori diversi, fissati ad una struttura costituita da tubi e travi reticolari in acciaio zincato; foto © Inexhibit
ll piazza pensile progettata da Caruso St John accoglie anche un bar all’aperto provvisto di una serie di ombrelloni in tela di colore arancione; foto © Inexhibit
Il padiglione inglese offre viste panoramiche notevoli, in questo caso sulla Laguna di Venezia e sull’Isola di San Servolo; foto © Inexhibit
L’interno del padiglione è vuoto, ad eccezione di uno spazio per incontri, dibattiti e conferenze collocato nella sala d’ingresso; foto © Inexhibit
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