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EXPO | il lato oscuro dell’architettura effimera

  • China Pavilion Expo Inexhibit and Marco Brian De Tommaso 2

    Smontando EXPO | il lato oscuro dell’architettura effimera

    Cosa succede quando un evento di importanza mondiale come Expo giunge al termine?
    Quando nel 2015 gli 1,5 milioni di metri quadrati dell’evento milanese furono finalmente aperti al pubblico fummo tutti invasi da immagini di folle che sciamavano fra i padiglioni come api in un giardino in fiore. Mostre, performances, eventi speciali, visite ufficiali di capi di Stato, dibattiti e cocktail parties: tutto contribuiva a fare di Expo una manifestazione scintillante che i quasi 20 milioni di visitatori – me incluso – non si sarebbero persi per nulla al mondo.

    Il contrasto è forte fra quelle immagini e ciò che possiamo oggi vedere attraverso le foto postate da un gruppo su Facebook dal titolo “Smontaggio Expo (Dismantling Expo)”, dedicato perlappunto al destino di Expo 2015. Le foto in questione ci raccontano le complesse procedure di smantellamento dei padiglioni nazionali che solo qualche settimana fa erano ancora in piedi.

    Copertina: il padiglione della Cina a dicembre 2015 (a destra: foto di Marco Brian De Tommaso) e in maggio 2015 (a sinistra foto di Inexhibit)

    Padiglione dell’Uruguay a maggio 2015 (foto Inexhibit) e in dicembre (foto di Corrado Bina) 

    Padiglione della Germania a maggio 2015 (foto Inexhibit)e in dicembre foto di Luca M. Colaianni)

    Il padiglione spagnolo a maggio 2015 (foto di Inexhibit) e ciò che rimane a dicembre (foto di Corrado Bina)

    Inutile dire che le immagini pubblicate testimoniano un passo necessario per tutti gli eventi temporanei, grandi o piccoli, e che tutti i paesi partecipanti si sono impegnati a pianificare attentamente le procedura di smontaggio – importante quanto quella della costruzione e altrettanto difficile – in modo da ridurre il più possibile l’impatto ambientale di detriti e sostanze inquinanti. Solo un paio di padiglioni infatti verranno salvati da questa sorte e riutilizzati come sede di nuove attività come già detto in un precedente intervento su Inexhibit. Se dunque una strategia di smantellamento completo era necessaria e il suo corso inevitabile, tuttavia non si può evitare di fare una riflessione sull’inquietante celebrazione dell’entropia che queste immagini evocano, e un fastidioso dubbio sul senso di questo tipo di eventi si insinua nella mente …

    Il gruppo “Smontaggio Expo (Dismantling Expo)” è visibile all’indirizzo:
    https://www.facebook.com/groups/1646826985551359/

    Il padiglione svizzero a maggio 2015 (foto di Inexhibit) e in dicembre (foto di Corrado Bina) 

    il padiglione degli Emirati Arabi fotografato a maggio 2015 (foto Inexhibit) e in dicembre (foto di Elena Galimberti) 

    Il padiglione dell’ Ecuador s dicembre 2015 (foto di Elena Galimberti) 

    Loro sono state recuperate dal padiglione olandese, foto di Luca M. Colaianni.

    Padiglione della Cina, foto Inexhibit

    Padiglione della Cina, foto di Marco Brian De Tommaso.

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