Daniel Libeskind | Sonnets in Babylon
Padiglione Venezia – Giardini della Biennale
E’ visivamente molto forte l’installazione Sonnets in Babylon di Daniel Libeskind allestita nel Padiglione Venezia ai Giardini della biennale. La potenza visiva dell’insieme – dovuta alla curvatura della parete su cui sono fissati i pannelli retroilluminati, montati con una inclinazione che permette alla luce di riflettersi e rifrangersi – colpisce l’immaginazione ancora prima di accorgersi che ogni lastra riporta la riproduzione serigrafata di un disegno realizzato a mano, con penna e acquarelli, da Daniel Libeskind.
Si tratta di 101 disegni, appartenenti alla serie inedita Sonnets in Babylon, raffiguranti spazi senza tempo, città dell’immaginazione che costituiscono una meditazione sul rapporto fondamentale fra pensiero e disegno e sollevano un interrogativo circa il destino della forma in architettura: è un’espressione permanente dell’essere umano o è destinata ad essere soppiantata dalla tecnica?
D’intesa con il prof. Renzo Dubbini, Daniel Libeskind ha voluto coinvolgere gli studenti di architettura dello IUAV di Venezia in questo progetto, quello che segue è un estratto del suo invito:
“Il tema del lavoro consiste nello scegliere uno dei miei disegni appartenenti alla serie Sonnets in Babylon (…) tenendo a mente il disegno camminate e riscoprite Venezia, utilizzando il Sonnet come una sorta di mappa metafisica della città. Il contributo che vi chiedo è di ricercare l’inaspettata coincidenza fra i disegno selezionato e la realtà dello spazio fisico (…) Indagate il concetto dell’inaspettato scattando fotografie. Non si tratta di eseguire un esercizio sui temi dell’analogia o della metafora ma di ricercare l’equivalente poetico tra i momenti catturati e il sonnet che avete scelto. (…)”
Nella prima saletta a lato dell’ingresso al padiglione è esposta una selezione delle fotografie scattate dagli studenti della Facoltà di Architettura coinvolti nel progetto.