Un uso creativo di lampade compatte a fluorescenza alla Biennale d’arte di Venezia
Le sorgenti luminose negli allestimenti | Parte 2
Lampade Fluorescenti
Le sorgenti fluorescenti sono una vasta famiglia di lampade differenti, disponibili in svariate forme: linari, circolari e globulari con una grande varietà di attacchi. Funzionano convertendo la luce ultravioletta emessa da un gas eccitato elettricamente (un tempo Neon) in luce visibile da parte di fosfori deposti sulla loro superficie interna.
La loro elevata efficienza luminosa, intorno agli 80 lumens per watt, e la lunga durata di funzionamento sono molto apprezzate in campo allestitivo, nonostante la resa cromatica non sia un loro punto di forza e le renda inadatte all’illuminazione diretta, ad esempio, dei dipinti.
Nonostante questo, le lampade a fluorescenza sono un’ottima risorsa per molte altre applicazioni tipiche degli allestimenti, come la realizzazione di light-box o di grandi superfici luminose, oppure nell’illuminazione di oggetti per cui la precisione cromatica non sia una particolare necessità. Un’altra interessante possibilità è la realizzazione di vere e proprie installazioni luminose ambientali, nelle quali hanno applicazioni simili ai led, in ragione della loro bassa temperatura superficiale, della loro durata e del loro basso consumo elettrico specifico.
Lampade circolari fluorescenti abbinate a diffusori in policarbonato
Lampade fluorescenti lineari utilizzate per l’illuminazione di vetrine espositive
Lampade agli Ioduri Metallici
Le lampade agli Ioduri metallici (HMI) sono spesso usate per creare un’illuminazione diffusa in sale e gallerie espositive. Le lampade HMI fanno parte della famiglia delle lampade a scarica, in cui la luce viene prodotta eccitando gli elettroni di una miscela di gas attraverso una scarica elettrica (per essere precisi la luce viene prodotta quando gli elettroni ridiscendono ad uno stato energetico inferiore, emettendo un fotone).
Insieme alle alogene ad alta potenza, sono le più potenti lampade disponibili per interni ed anche tra le più efficienti e durevoli. Sfortunatamente a causa della presenza di picchi emissivi a lunghezze d’onda specifiche, la loro distribuzione spettrale, anche nel caso di lampade con temperatura colore “naturale” (2800-3000K), non le rende adatte all’illuminazione diretta di oggetti d’arte ove la corretta resa cromatica sia una necessità.
Un altro problema con lampade agli ioduri metalliche non schermate è la loro elevata produzione di radiazione ultravioletta che richiede sempre l’aggiunta di un filtro UV per evitare di danneggiare i pigmenti e i materiali delle opere d’arte.
Il tipico spettro di emissione di una lampada agli ioduri metallici mostra forti picchi emissivi ad alcune frequenze specifiche
Per questo, sono usualmente utilizzate per creare una illuminazione ambientale di sfondo, cui abbinare lampade direzionali dotate di una migliore resa cromatica, ad esempio i proiettori alogeni a fascio stretto.
lampade a Ioduri metallici usate per creare un’illuminazione di sfondo nel padiglione per mostre temporanee di un museo.