Theatrum Orbis – Padiglione della Russia | Biennale di Venezia Arte 2017
Artisti in mostra: Grisha Bruskin, Recycle Group, Sasha Pirogova, Dmitri Kourliandski
L’esterno del Padiglione Russo alla 57a Biennale d’Arte di Venezia; foto © Inexhibit
Theatrum Orbis – Padiglione della Russia alla 57a Biennale di Venezia Arte
La Russia presenta alla 47a mostra ‘darte della Biennale di Venezia un opera totale intitolata Theatrum Orbis.
Curata da Semyon Mikhailovsky, la mostra è un viaggio inquietante ma affascinante attraverso le icone, le paure, le metafore e le ossessioni della Russia contemporanea.
Il titolo della mostra riprende quello di un atlante pubblicato nel 1570 dal cartografo fiammingo Abraham Ortelius, Theatrum Orbis Terrarum, e considerato il primo atlante geografico moderno mai realizzato.
In uno spazio tenuto in penombra, la mostra presenta lavori di quattro artisti russi.
Al piano d’ingresso, il padiglione accoglie Scene Change (Cambio di Scena) che si compone di varie sculture di Grisha Bruskin (nato nel 1945); una aquila bicipite, strane bambole, omini in marcia, soldati, misteriosi androidi metà uomo e metà automa, zigurrat in miniatura e simboli comunisti sono uniti a proiezioni video che ricordano quelle delle lanterne magiche ed a suoni per creare una installazione straniante che prende di mira i concetti di potere, di paura e di controllo delle masse.
Scendendo al piano inferiore, il padiglione ospita un’installazione scultorea di Recycle Group (duo formato da Andrei Blokhin, nato nel 1987, e Georgy Kuznetsov, nato nel 1985). Intitolata Blocked Content, l’opera si compone di volumi spigolosi da cui emergono (o che imprigionano, a seconda del punto di vista) volti, mani e parti di corpi e da una app di realtà virtuale, scaricabile sullo smartphone. Ispirata dalla Divina Commedia di Dante, dal trentaduesimo canto dell’Inferno in particolare, l’installazione mette in dubbio concetti come l’etica del web, la moralità dell’intelligenza artificiale e l’illusione che esista una forma di immortalità digitale.
Il terzo lavoro esposto è Garden, una performance video di Sasha Pirogova (n. 1968). Infine il padiglione Russo ospita una installazione sonora del compositore contemporaneo Dmitri Kourliandski (n. 1976), intitolata Commedia delle Arti.
Grisha Bruskin, Scene Change, Padiglione della Russia; Biennale d’Arte di Venezia 2017; foto © Inexhibit
Recycle Group, Blocked Content, , Padiglione della Russia; Biennale d’Arte di Venezia 2017; foto © Inexhibit
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