Londra | Un posto chiamato casa, LDF 14

Luogo: London, United Kingdom
London Design Festival
Londra, LDF, Trafalgar Square, 18-22 Settembre 2014
Testi di Federica Lusiardi, Inexhibit
Foto di Riccardo Bianchini, Inexhibit

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A place called home | London Design Festival –
Trafalgar Square, 18-22 Settembre 2014.

Testo di Federica Lusiardi, Inexhibit. Foto di Inexhibit

Londra, Trafalgar Square: giovedì mattina alle 10.30 una piccola folla si raccoglie già intorno all’area compresa fra le fontane e la scalinata che porta all’ingresso della National Gallery. Tutti guardano gli operai che si affannano a terminare il lavoro intorno a quattro piccole casette colorate che sembrano uscite dalle pagine di un libro di fiabe: in realtà si tratta di un’installazione temporanea dal titolo evocativo “A place called home”, il landmark Projct dell’edizione 2014 del London Design Festival.

Il progetto, supportato da Airbnb,  affronta un tema classico ma sempre affascinante sia per progettisti che per il pubblico, quello dell’interpretazione del concetto di casa: cosa distingue un’ abitazione dalla “casa” e quali sono gli elementi che ci fanno sentire “a casa”.
La risposte a queste domande sono state affidate al lavoro di quattro firme del design internazionale :Patternity, Jasper Morrison, Raw Edges, Studioilse, ciascuno dei quali ha declinato il proprio originale paesaggio domestico.

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Jasper Morrison
Quella di Jasper Morrison, dallo stesso designer ironicamente battezzata “la casa dei piccioni” in riferimento alla collocazione all’interno della piazza, è uno spazio luminoso che cerca un equilibrio fra interno ed esterno, un luogo confortevole dove ogni oggetto è la risposta ad un bisogno preciso, dormire, lavorare, riposare.

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Raw Edges
La casa immaginata dallo studio Raw Edges è un modello di casa mutante: le partizioni interne  scorrono su binari per definire ambienti diversificati e mobili, in accordo  con le esisgenze dei propri abitanti.

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Studioilse
La casetta blu di Studioilse, con l’insegna luminosa sul tetto, interpreta lo spazio domestico attraverso un linguaggio di tipo immersivo che si serve di media diversi: scrittura, proiezioni a parete che mostrano diversi momenti di vita quotidiana, e profumi che rafforzano l’essenza della casa.

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Patternity
L’interpretazione di Patternity fa riferimento al concetto di casa collettiva: il grande caleidoscopio in forma di casa, che invita il pubblico ad affacciarsi e interagire, rimanda su un monitor fissato alla parete laterale i molteplici pattern visivi, combinazioni sempre diverse, catturate dalla fotocamera fissata all’interno dello stesso caleidoscopio.

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