Weather Report: Forecasting Future – I Paesi Nordici alla Biennale Arte 2019, Venezia
Weather Report: Forecasting Future, vista dell’allestimento. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit
Weather Report: Forecasting Future – Il padiglione dei Paesi Nordici alla 58a Biennale Arte
Alla 58a mostra d’arte della Biennale di Venezia, il Padiglione dei Paesi Nordici presenta la mostra Weather Report: Forecasting Future.
Curata da Leevi Haapala e Piia Oksanen e composta da lavori site-specific del duo finlandese nabbteeri, della norvegese Ane Graff e della svedese Ingela Ihrman, l’esposizione esplora il rapporto articolato e complesso tra umano e non umano in un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’estinzione di massa minacciano il futuro della vita sulla Terra.
Combinando arti visive, studi umanistici e scienze naturali, Weather Report: Forecasting Future fornisce un’immagine articolata di come gli esseri umani potrebbero rinegoziare la loro relazione con l’ambiente in cui vivono e con le altre forme di vita che abitano il pianeta.
“È spesso difficile per gli esseri umani accorgersi di forme di vita che esistono su una scala diversa dalla loro, si pensi agli organismi microscopici, al lento funzionamento di agenti tossici o ai processi durativi di decomposizione della materia organica. Sensibilizzando i visitatori alla materialità dello spazio e delle opere d’arte e assimilando i loro corpi ad altre forme di vita, l’esposizione intende stabilire una connessione con altri attori non umani. I giardini della Biennale sono circondati dalla Laguna di Venezia, città infestata dai turisti e fulcro di un’industria continentale. Tutto, nell’insieme, stimola una riflessione sulla eco-crisi, sull’erosione causata da secoli di turismo di massa e sulle prospettive di sopravvivenza delle specie marine autoctone della Laguna, che si contendono spazio vitale con le imponenti navi da crociera. Il padiglione stesso è suscettibile alle condizioni esterne. Gli episodi di acqua alta e le variazioni metereologiche espongono la mostra a forze imprevedibili.”
Nabbteeri, Compost
Nei suoi lavori, il collettivo artistico nabbteeri di solito inizia con l’analizzare il luogo dove questi saranno installati, raccoglie materiali in loco e incorpora oggetti riciclati, presi in prestito o rimodellati all’interno di installazioni stratificate basate su interazioni e fusioni tra gli artisti e altre cose, compresi organismi non umani e piccole forme di vita. All’interno degli spazi del Padiglione dei Paesi Nordici, nabbteeri ha creato Compost, un ecosistema vivo e auto-sostenuto. Le forme di vita non umane sono mantenute all’interno dell’edificio da potature e rifiuti vegetali raccolti all’interno dei Giardini della Biennale e deposti all’interno di contenitori riempiti di sabbia.
Nabbteeri, Compost, immagini dell’installazione. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit
Ane Graff, The States of Inflammation
Prendendo spunto dal ripensamento della realtà materiale del nuovo femminismo materialista, Ane Graff crea installazioni che uniscono la sua ricerca materica con varie discipline, come la microbiologia e la chimica. The States of Inflammation, il lavoro che l’artista presenta a Venezia, rende osservabile come il corpo umano e il suo attuale stato infiammatorio siano legati ad agenti esterni, per esempio i batteri o la tossicità dell’ambiente.
Ane Graff, The States of Inflammation. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit
Ingela Ihrman, A great Seaweed Day
Simili ad alghe, le installazioni di Ingela Ihrman raccontano la storia delle origini liquide del corpo umano e le connessioni esistenti tra diverse forme di vita. Composta da oggetti muti e di grandi dimensioni, l’installazione presentata a Venezia invita i visitatori del Padiglione dei Paesi Nordici a partecipare a un’esperienza corporea, a trasgredire concetti limitanti ed a riconsiderare le nozioni di appartenenza e coesistenza.
Ingela Ihrman, A great Seaweed Day, immagini dell’installazione. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit
copyright Inexhibit 2024 - ISSN: 2283-5474