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XX1T Milano | Neo Preistoria. 100 verbi

  • Installation view Neo Prehistory exhibition Branzi Hara 21st Triennale Milan 01

    NEO PREISTORIA. 100 VERBI
    XX1T –  XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano

    Esistere, orientarsi, contenere, inebriarsi, misurare, scambiare, custodire, recitare, scrivere, pensare, navigare, amare, condividere, regnare, suonare, cuocere, adorare, trafiggere, uccidere, levigare, ibridare, spostarsi, e poi ancora: pilotare, rischiare, sparare, produrre, operare, affascinare, annientare, cucinare, tagliare, diffondere, espandersi, rilassarsi, elaborare, comunicare, inventare, acquistare, minacciare, imitare, ricostruire, telecomunicare, accelerare, inquinare, immaginare, coordinarsi, sfoggiare, omologarsi, disperarsi, sopravvivere, arrendersi, volare, rigenerare, miniaturizzare…

    Cento verbi a cui sono legati altrettanti oggetti, scelti dai curatori per farci attraversare la storia dell’umanità; parole che corrispondono ad azioni, che corrispondono ad oggetti. Procedere lungo il percorso della mostra Neo Preistoria. 100 verbi, curata da Andrea Branzi e Kenya Hara, equivale a perdersi in uno spazio straniante, buio, amplificato dalle pareti specchianti che annullano i confini dello spazio. Uno spazio senza limiti nel quale la sequenza ossessiva degli oggetti è sottolineata dal ritmo del battito di un cuore che scandisce un tempo lontano, a volte lento, a volte più veloce.

    La fascinazione della mostra nasce proprio dalla relazione fra le parole e le cose: a ognuno dei verbi è associato un oggetto, o una famiglia di oggetti, ognuno dei quali è trattato, dal punto di vista espositivo, come un reperto insostituibile e unico, come se la mostra fosse concepita per presentare la storia dell’uomo sulla Terra ad un alieno proveniente da un pianeta lontano.

    …la mostra percorre il lungo cammino che collega gli strumenti dell’antica preistoria alle moderne nano – tecnologie (…) fino a giungere alle attuali frontiere della ricerca scientifica, volta a espandere la sopravvivenza umana attraverso la produzione di pezzi di ricambio del nostro organismo. Il XXI secolo, ancora così poco esplorato, rappresenta in questo senso una nuova preistoria, quando il destino complessivo dell’umanità non aveva una direzione precisa e gli oggetti possedevano molti significati, dalla funzione pratica al valore rituale e magico. (Andrea Branzi)

    Ma la mostra evidenzia anche che, se l’umanità ha sviluppato abilità attraverso utensili ed attrezzi, mediante questi ha anche accresciuto i propri desideri: di ricchezza, di potere, di sapere, di controllo e di supremazia.

    Il racconto “per parole e cose” ci accompagna attraverso verbi, e strumenti a loro associati , che rimandano alle necessità più diverse della vita: attrezzi per procurarsi il cibo e contenitori per conservarlo, ma anche strumenti di morte e di annientamento, strumenti per comunicare, per scrivere o per spostarsi e una poltrona per rilassarsi. Via via che il percorso procede, i verbi alludono a desideri sempre più sofisticati, a strumenti che spostano continuamente il confine del possibile, come la tuta con le ali per volare, le pillole per curare tutti i mali e le protesi che sostituiscono pezzi del corpo umano. Afferma Branzi “il pensiero artificiale segna oggi l’inizio di una nuova antropologia, una nuova fase dell’evoluzione umana di cui, come nell’antica preistoria, non conosciamo il destino complessivo ma soltanto i singoli salti nel buio”.

     

    NEO-PREISTORIA. 100 VERBI
    Triennale di Milano – 02.04 / 12.09, 2016

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