Ripensare il mondo: design radicale al tempo della pandemia
A metà del 2020, in piena pandemia mondiale, Chatam House e London Design Biennale hanno lanciato una open-call internazionale intitolata “Design In An Age Of Crisis” (design in un epoca di crisi). L’invito, rivolto ad architetti, designer e studenti, era di porsi in modo nuovo e coraggioso di fronte ai temi resi più urgenti dalla diffusione della covid-19, seguendo un pensiero radicale e divergente.
L’attuale pandemia mondiale ha in effetti messo in evidenza criticità pressanti e ben note del nostro tempo: garantire cure pubbliche per tutti, realizzare soluzioni abitative dignitose per milioni di persone, affrontare l’emergenza climatica, calmierare le crescenti disuguaglianze sociali ed economiche, ma ha anche sollevato nuove questioni più strettamente correlate alla crisi pandemica, come l’esigenza di configurare spazi per il lavoro da remoto e di immaginare nuove modalità per mantenere relazioni sociali in piena sicurezza. Questi temi – ai quali si aggiungono il bisogno di vivere in armonia con l’ambiente naturale e la consapevolezza diffusa dell’impatto che ogni oggetto prodotto ha sul pianeta – sono stati alla base dei 500 contributi progettuali inviati dai designer che hanno accettato la sfida del concorso. In modo più specifico, le aree nelle quali sono stati suddivisi i contributi progettuali sono: ambiente, salute, società e lavoro.
Le proposte che abbiamo scelto di pubblicare sono solo una piccola, ma crediamo rappresentativa, selezione dei 500 progetti, che potete comunque apprezzare sul sito di London Design biennale.
10 progetti selezionati fra le 500 partecipazioni alla open-call
Anne Sophie Dieneman – Bounding spaces (sopra e in copertina)
La pandemia sta rimodellando le nostre vite in modo inaspettato e probabilmente il distanzaimento sociale rimarrà una regola per molto tempo. “Bounding spaces”, disegnata da Anne Sophie Dieneman è una collezione di accessori che si adattano giocosamente alla nuova condizione, creando uno spazio ‘inaccessibile’ intorno ai corpi.
Architecture Discipline / LIFE CMF (sopra)
Architecture Discipline ha presentato il progetto LIFE CMF, un’iniziativa per ripensare la sanità pubblica attraverso un prototipo di struttura medica di comunità, realizzata attraverso l’allestimento di container industriali. Gli obiettivi sono garantire l’accessibilità e l’immediatezza dell’assistenza con un approccio aperto al benessere di individui e famiglie.
Boris Lancelot Tichelman / Active Classroom (sopra)
Active Classroom è il nome di una serie di mobili ergonomici per bambini pensati per la scuola del futuro. I quattro modelli di seduta favoriscono un frequente alternarsi di posture e sono una alternativa alla malsana abitudine dello stare seduti su una sedia per lunghe ore.
Central Saint Martins / CSM Loves NHS (sopra)
L’obiettivo della scuola di design londinese Central Saint Martin è stato quello di realizzare camici per il servizio sanitario Nazionale britannico (NHS), per ovviare alla loro carenza e sostenere la sanità pubblica in un momento di crisi, prendendosi cura di chi li indossa e aiutarli a sentirsi meno impotenti.
Ellen Fowles – Marian (sopra)
‘Marian’ è una capsule collection progettata per persone anziane, malati e disabili che stanno in ospedale o per la riabilitazione in casa. L’obiettivo è di proporre un’abbigliamento dignitoso e più funzionale rispetto al pigiama o all’outfit sportivo. Ogni componente della collezione è stato studiato per agevolare le terapie e i movimenti e per rendere più semplici le fasi di vestizione di persone con mobilità ridotta.
MuDD and AirLab / pop up ecosystems (sopra)
AirLab e MuDD si sono uniti a giovani designer per questo progetto che propone spazi ultraleggeri e realizzati con tecniche innovative e materiali locali. Pop-up Ecosystems offre spazi verdi inconsueti che possono essere annessi a edifici esistenti per aumentare il benessere fisico e mentale degli abitanti.
Murray Branding & Design / Rethinking museum signage in the covid era (sopra)
Durante il lockdown, Murray Branding & Design ha riflettuto sul ruolo dei musei pubblici nell’era COVID e su come la segnaletica possa interagire con concetto di distanziamento sociale, con le sue connotazioni e con il modo in cui i corpi interagiscono negli spazi pubblici. Sulla base di questa riflessione lo studio ha disegnato una nuova segnaletica sperimentale per il museo CA2M.
GREENB App / Gabby Morris (sopra)
GREENB è una App che unisce le persone e l’ambiente naturale, aiuta a preservare la biodiversità e invita gli umani a vivere meglio gli spazi verdi vicino a casa. La App è infatti uno strumento per conoscere le specie vegetali ed è particolarmente adatta ad essere utilizzata nelle aree urbane.
Marina Belintani / Japanese knotweed project (sopra)
Il progetto mira a trasformare una pianta problematica come la Reynoutria japonica in un’opportunità, intendendo il design come strumento per trasformare qualcosa di negativo in qualcosa di positivo. Attraverso un processo di indagine delle potenzialità di ciascuna delle parti della pianta (radici, foglie, semi, fiori), questa si è dimostrata una preziosa fonte di materia prima per diverse industrie.
The British Institute for Circularity (sopra)
‘British Institute for Circularity’ si concentra sulla sostenibilità delle nostre interazioni con l’ambiente. La sua politica si basa sullo sviluppo dell’inventiva umana per soddisfare le esigenze quotidiane, aumentando la capacità di riparare, riutilizzare e riciclare.
Immagini, courtesy of London Design Biennale https://www.londondesignbiennale.com/design-age-crisis