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Crystal Bridges Museum of American Art a Bentonville – USA

  • Crystal Bridge Museum of American Art, Moshe Safdie, exterior 1

    Crystal Bridges Museum of American Art a Bentonville – USA

    Progettato da Moshe Safdie, il Crystal Bridges Museum of American Art a Bentonville in Arkansas è un complesso museale dedicato all’arte americana che comprende anche la Bachman-Wilson House di Frank Lloyd Wright.
    Fondato nel 2005 da Alice Walton, unica figlia del fondatore di ‘Walmart’ Sam Walton, il Crystal Bridges Museum of American Art è stato e aperto al pubblico l’11 novembre 2011 a Bentonville – la città in cui è cresciuta Alice Walton – con la missione di “celebrare lo spirito americano in un ambiente che unisca la forza dell’arte alla bellezza della natura”.

    sopra: uno dei padiglioni a ponte del Crystal Bridges Museum of American Art.
    Foto Kevin Dooley.

    Architettura del museo
    Progettato dall’ architetto israeliano-canadese Moshe Safdie e situato nel mezzo di un parco di circa 50 ettari, il complesso architettonico è formato da otto padiglioni raggruppati attorno a due stagni circondati da una foresta di querce, cornioli e pini bianchi.
    Safdie ha progettato due dei padiglioni come strutture simili a ponti che, attraversando gli stagni, creano un percorso di visita circolare che attraversa l’intero complesso, valorizzando così le splendide viste sul paesaggio circostante.
    La struttura degli edifici è formata da setti in calcestruzzo e pilastri che sostengono coperture a forma di guscio realizzate con travi in legno lamellare; i rivestimenti sono in rame mentre i ponti in legno di pino dell’Arkansas.
    Il nostro obiettivo era creare un edificio nello spirito degli Ozarks, attingendo alle tradizioni della regione. Quindi, il vocabolario architettonico di Crystal Bridges attinge ai materiali regionali (…) le coperture concave e convesse creano forme morbide che dialogano con le colline circostanti” Safdie Architects.

    Crystal Bridges Museum of American Art, vista panoramica da ovest.

    Vista aerea, planimetria del sito e sezione longitudinale. Immagini, courtesy of Crystal Bridges Museum of American Art e Safdie Architects.

    Vista notturna della galleria/ponte con la scultura ‘Lowell’s Ocean’ di Mark di Suvero sulla destra.

    Le gallerie per la mostra permanente del museo e per le mostre temporanee, illuminate naturalmente, sono di dimensioni variabili per accogliere opere di diverso tipo e scala. Oltre all’area espositiva, il complesso ospita anche una biblioteca di 50.000 volumi, spazi educativi, un auditorium, un caffè-ristorante e un negozio progettato dall’architetto Marlon Blackwell.
    Attraversato da sentieri, il parco del museo ospita anche un anfiteatro all’aperto, installazioni scultoree e piccoli edifici /opere d’arte come ‘Way of Color’ di James Turrell (2009) e ‘Fly’s Eyes Dome’ di Buckminster Fuller (1965).

    Vista esterna del padiglione7ristorante.
    In primo piano la scultura ‘Two Haded Figure’ di Keith Haring.

    Vista del parco del museo con il padiglione ‘Fly’s Eyes Dome’ di Buckminster Fuller.

    Come suggerisce il nome del museo, la collezione del Crystal Bridges Museum of American Art copre principalmente l’arte degli Stati Uniti, sebbene includa anche opere di numerosi artisti internazionali. Il concetto di arte del museo è inteso in senso ampio e la collezione include pittura, disegno, scultura, arte grafica, arte del paesaggio, arti decorative, fotografia e architettura.
    Fra gli artisti rappresentati dalla collezione troviamo: Josef Albers, John Baldessari, Jean-Michel Basquiat, Louise Bourgeois, Carol Bove, Alexander Calder, Nick Cave, Christo, Thomas Cole, John Singleton Copley, Merce Cunningham, Keith Haring, Robert Indiana, Jasper Johns, Donald Judd, Yayoi Kusama, Glenn Ligon, Isamu Noguchi, Georgia O’Keeffe, Claes Oldenburg, Nam June Paik, Jackson Pollock, Robert Rauschenberg, Norman Rockwell, Mark Rothko, John Singer Sargent, Alfred Stieglitz, Gilbert Stuart, James Turrell, Andy Warhol e James NcNeill Whistler.
    Le opere esposte nella mostra permanente del museo sono affiancate da un ampio programma di mostre temporanee, attività educative, conferenze, laboratori artistici, proiezioni di film ed eventi speciali.

    Viste delle gallerie dedicate alle opere più antiche della collezione di arte americana.
    Foto courtesy of Crystal Bridges Museum of American Art. 

    Una delle gallerie della collezione permanente di arte moderna.

    Una delle gallerie della collezione permanente di arte contemporanea.

    Il negozio del museo progettato da Marlon Blackwell Architects.

    La casa Bachman-Wilson di Frank Lloyd Wright

    Nel 2013, il Crystal Bridges Museum ha acquisito, una delle più famose case di Frank Lloyd Wright, la Bachman-Wilson House e l’ha trasferita dal sito originale, ovvero Hillsborough nel New Jersey, nel parco del museo di Bentonville.
    L’operazione, che a noi europei sembra quantomeno inusuale, ha previsto l’accurato smontaggio e rimontaggio nel nuovo sito. La casa è stata anche probabilmente salvata dagli allagamenti da cui era costantemente minacciata data la sua localizzazione sull’argine del fiume Millstone.

    La Bachman-Wilson House ricollocata nel parco del museo a Bentonville, Arkansas. Foto courtesy of Crystal Bridges Museum of American Art.

    Progettata per i committenti Gloria Bachman Wilson e Abraham Wilson tra il 1953 e il 1956, la Bachman-Wilson House è un tipico esempio delle Usonian Houses, concepite da Wright come case a basso costo ma di qualità, destinate alla famiglie della classe media americana.
    La Bachman-Wilson House è una costruzione a due piani, per lo più realizzata in cemento prefabbricato e legno di mogano, che incarna perfettamente i principi “usoniani”, ovvero una forte integrazione tra architettura e natura e un ampio uso dell’illuminazione naturale. La casa è un perfetto esempio di quel concetto di “distruzione della scatola”, sviluppato da Wright nei primi anni del ‘900, che mirava ad ottenere una maggiore fluidità dello spazio diomestico eliminando elementi architettonici “vincolanti”, permettendo così alle stanze di fondersi l’una all’altra e ricercando una maggiore integrazione tra spazio interno ed esterno.

    Vista esterna ed interna del soggiorno. Foto di Nancy Nolan, courtesy of Crystal Bridges Museum of American Art.

    Bachman-Wilson House, piante del piano terra (sotto) e del mezzanino.

    La stanza da letto principale e la stanza degli ospiti. Foto di Nancy Nolan, courtesy of Crystal Bridges Museum of American Art.

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