MuSe Museo delle Scienze di Trento
Trentino-Alto Adige, Italy
Telefono: +39 0461 270311
Sito web: https://www.muse.it/it/Pagine/default.aspx

Il MuSe è un museo della scienza a Trento, inaugurato nel luglio del 2013, ospitato in un
edificio iconico, progettato da Renzo Piano, la cui forma si ispira a quella di una montagna. Con oltre 600.000 ingressi annui, il MuSe è il museo scientifico più visitato in Italia.
La missione del MuSe è quella di”interpretare la natura, a partire dal paesaggio montano, con gli occhi, gli strumenti e le domande della ricerca scientifica, cogliendo le sfide della contemporaneità, invitando alla curiosità scientifica e al piacere della conoscenza per dare valore alla scienza, all’innovazione, alla sostenibilità.”
Con i suoi sei livelli dedicati alla scienza e alla natura la mostra permanente del museo presenta la storia della vita sul pianeta Terra e altri argomenti scientifici attraverso reperti naturalistici, fossili, modelli, ricostruzioni, fotografie, immagini grafiche, postazioni multimediali e giochi interattivi: tutto è pensato affinchè la visita sia un’esperienza coinvolgente e sorprendente. Le informazioni testuali al MUSE sono in Italiano, in Inglese e in Tedesco.
Il MUSE offre inoltre laboratori per studenti e insegnanti, mostre temporanee ed eventi speciali.
Fra gli spazi da esplorare: la serra tropicale, il negozio del museo, il caffè e la terrazza panoramica al 6° piano, da cui inizia il percorso di visita. Il museo è totalmente accessibile alle persone con ridotta mobilità.
Vista interna: particolare dello spazio centrale. Foto: inexhibit
Un approfondimento sul progetto di Renzo Piano per il MuSe
Il progetto urbanistico
Il MUSE è parte di un contesto urbanistico e paesaggistico frutto di un progetto unitario di riqualificazione dell’ex area industriale Michelin, dismessa negli anni ottanta del secolo scorso e situata a ovest del centro storico di Trento. L’intervento ha ridisegnato un frammento di città, con le sue articolazioni e la sua complessità funzionale: il quartiere ospita destinazioni commerciali, residenziali e di terziario, nonché funzioni di interesse pubblico delle quali il MUSE costituisce la quinta verso nord.
Vista dall’alto, foto Alessandro Gadotti – Archivio TrentoFutura
Vista del nuovo quartiere e vista notturna del MUSE. Foto: Alessandro Gadotti – Archivio TrentoFutura
Sezione trasversale del museo, immagine RPBW.
L’architettura del museo
Il MUSE si estende su un lotto rettangolare e si articola su cinque livelli fuori terra e due interrati di cui uno occupato dal parcheggio. Dal punto di vista realizzativo va sottolineato il perseguimento di un alto livello di sostenibilità ambientale della costruzione, raggiunto mediante il ricorso diversificato alle fonti rinnovabili e a sistemi ad alta efficienza energetica. Si tratta quindi di un edificio profondamente contemporaneo sia nella concezione che nella realizzazione. La metafora ispiratrice del progetto è quella della montagna, che il gioco dei volumi esterni dichiara attraverso il susseguirsi delle linee inclinate delle falde e delle strutture metalliche di supporto ai pannelli fotovoltaici.
MUSE, pianta del piano terra
Concezione museale e allestimento
La concezione dell’edificio concorre alla creazione di uno spazio interno ibrido e senza chiusure, ricco di stimoli e spazi multifunzionali. Le aree espositive tematizzate a ogni piano (alte vette, natura alpina/clima, geologia, l’uomo/la sostenibilità, storia della vita sulla terra/serra tropicale) si intrecciano con quelle dedicate agli exhibit interattivi, agli spazi ludico-creativi per i visitatori più piccoli e ai laboratori didattici.
I livelli del museo, che dovrebbero essere percorsi a partire dalla sommità dell’edificio scendendo fino al piano espositivo più basso, ruotano attorno al cuore del MUSE, un grande vuoto sul quale si affacciano, che permette in ogni momento la percezione del museo nel suo insieme. Nello spazio a tutta altezza è collocata una gigantesca installazione, di grande potenza visiva, con gli animali tassidermizzati sospesi nel vuoto, disposti secondo livelli che illustrano la distribuzione della fauna alpina.
Viste del vuoto centrale “abitato” dagli animali. Foto: Inexhibit
Schema logico di allestimento del foyer; immagine RPBW.
L’allestimento segue il principio ispiratore zero gravity, (termine coniato da RPBW) ovvero tutto è disposto al fine di non creare barriere visive o pesantezze formali: tutti i piani di supporto, i monitor, le teche contenenti i reperti e la documentazione fotografica, sono sospesi a cavi fissati al soffitto e al pavimento da cui sono sollevati. Coerentemente con l’impostazione l’esito è un luogo luminoso e socializzante che invita alla scoperta.Questa tensione alla continuità dei percorsi tuttavia genera, nel caso ad esempio degli spazi cosiddetti immersivi , qualche difficoltà di percezione dovuta al brusio di fondo che l’assenza di separazioni fisiche dalle aree creative più frequentate produce. La serra tropicale, obbligatoriamente separata dal resto del percorso per esigenze tecniche e climatiche, permette di immergersi in un contesto affascinante.
Di particolare qualità sono gli spazi destinati alla didattica: spazi gioco, workshops, laboratori e aree di dimostrazione scientifica.
Viste di alcuni degli spazi allestiti con i supporti e gli oggetti appesi ai cavi. Foto: Inexhibit
Una delle sculture che riproducono gli abitanti delle Alpi in epoca preistorica. Foto: Inexhibit
Vista della serra tropicale. Foto Inexhibi
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